Eswatini: nasce in Africa la prima Free Zone a tassazione zero – askanews.it

Eswatini: nasce in Africa la prima Free Zone a tassazione zero

iSwiss Bank tra i principali attori coinvolti nel progetto
Nov 7, 2024
Roma, 7 nov. – Le free zone (zone franche) sono aree geografiche delimitate all’interno di uno Stato dove vigono normative fiscali e doganali più favorevoli rispetto al resto del territorio. Il concetto di zona franca ha una lunga storia e coinvolge direttamente il diritto internazionale: tocca temi di commercio transnazionale, fiscalità, dogane e anche questioni di sicurezza economica.

Diritto internazionale e free zone. In base a regole stabilite dal WTO, relative a commercio transfrontaliero e incentivi che uno Stato può fornire alle imprese, le free zone operano nell’ambito del diritto internazionale. Gli accordi internazionali sul commercio e sulle dogane, come la Convenzione di Kyoto (che stabilisce norme per la semplificazione delle pratiche doganali), offrono un quadro entro il quale gli Stati possono definire regole per le free zone. Le zone franche sono normalmente esentate dal pagamento di dazi doganali per le merci importate o riesportate.

Accordi come quelli dell’OCSE mirano a limitare pratiche che potrebbero sfociare nel dumping fiscale. Molti Paesi in via di sviluppo utilizzano le free zone per attrarre investimenti stranieri. Questi accordi spesso fanno parte di intese bilaterali o multilaterali che prevedono il rispetto di standard minimi, come le condizioni di lavoro, la tutela ambientale, o la non discriminazione.

Le free zone, quindi, operano in un equilibrio tra le normative locali e gli accordi internazionali, e il loro utilizzo deve essere conforme a standard e impegni che il singolo Stato si assume a livello internazionale.

Christopher Aleo di iSwiss: “La differenza la farà l’infrastruttura bancaria”. L’Eswatini, piccola nazione dell’Africa meridionale, si prepara a compiere un salto di qualità nel panorama economico globale con la creazione della sua prima free economic zone a tassazione zero. Questo ambizioso progetto include la creazione di una infrastruttura finanziaria per le transazioni bancarie, garantendo così una piattaforma finanziaria moderna e interconnessa che potrebbe rivoluzionare l’economia del Paese.

Tra i principali attori coinvolti nel progetto c’è iSwiss Bank, pronta a stabilire una sede operativa all’interno della free zone. La banca collaborerà con uno degli studi di architettura più rinomati di Milano per la costruzione di un palazzo avveniristico, simbolo del nuovo corso economico dell’Eswatini. La presenza di iSwiss non si limiterà a fornire servizi bancari locali, ma creerà un ponte diretto verso il mondo finanziario internazionale, amplificando le possibilità di investimento e sviluppo.

“Uno degli ostacoli che dobbiamo superare per primo – spiega Christopher Aleo, fondatore e CEO di iSwiss – è l’abbattimento dei costi bancari per le transazioni da Eswatini con il resto del mondo. Da un’analisi che abbiamo effettuato, ci siamo accorti che poche banche internazionali effettuano transazioni con Eswatini e con costi giganteschi, tra le fee per le transazioni e lo spread per il cambio valuta. Le newco che apriranno in questa Free Zone dovranno avere accesso a transazioni finanziarie internazionali rapide, economiche e operativi 7 giorni su 7 e con conti in valuta. Perché il business qui non chiude mai”.

Collegamenti finanziari diretti e istantanei. Una delle chiavi del successo, secondo Christopher Aleo, di una free economic zone è proprio la capacità di avere collegamenti finanziari diretti e istantanei con il resto del mondo. Grazie alla banca, le imprese operanti nella zona potranno beneficiare di transazioni rapide e sicure, riducendo significativamente i costi di intermediazione e migliorando l’efficienza operativa. La presenza di collegamenti finanziari globali consente inoltre di attrarre investitori stranieri e facilitare il flusso di capitali internazionali, elemento essenziale per la crescita economica. L’Eswatini potrà dunque fungere da piattaforma per multinazionali e imprenditori desiderosi di accedere ai mercati africani con strumenti finanziari di prim’ordine.
Il modello di business della free zone ha già attirato l’attenzione di oltre 1000 imprese industriali. La combinazione di tassazione zero e connessioni finanziarie globali rende l‘Eswatini una destinazione molto appetibile per le aziende internazionali, offrendo condizioni particolarmente favorevoli per chi vuole investire nel continente africano. Questo ambiente dinamico promette di trasformare il Paese in un importante snodo economico e commerciale per l’intera regione.

Turismo, aerotrasporto, edilizia e grandi opere. Il gruppo iSwiss, però, non si limiterà al settore bancario, ma prevede di espandere il proprio raggio d’azione in settori chiave come turismo, aerotrasporto, edilizia e grandi opere. Questo impegno a 360 gradi permetterà di creare un effetto moltiplicatore sullo sviluppo economico dell’Eswatini, rafforzando le infrastrutture e rendendo il Paese ancora più attrattivo per investitori e imprese.

Il re Mswati III. Non sorprende che Christopher Aleo, fondatore di iSwiss, abbia soprannominato l’Eswatini “la Svizzera dell’Africa”. Il Paese, sotto la guida del giovane e lungimirante re Mswati III, è riuscito a creare un ambiente sicuro e stabile che non solo supera in molti casi il vicino Sudafrica, ma che viene ammirato anche da molte capitali europee. Questo livello di sicurezza, unito a un sistema bancario avanzato e connesso globalmente, rappresenta un forte incentivo per gli investitori.
“Grazie alla sua innovativa politica economica – dichiara Aleo – l’Eswatini si posiziona come una delle nazioni con il maggiore potenziale di crescita per il triennio 2025-2028, seguendo l’esempio di Dubai e degli Emirati Arabi Uniti.”