Roma, 6 nov. (askanews) – “Purtroppo non abbiamo molte speranze che Mara sia viva. Era una persona mite, bravissima, di cuore. Una di quelle classiche persone che non farebbero del male a una mosca. Rispettosa dei sentimenti altrui. Era una mamma fantastica che aveva trovato nella vita di nostra figlia un riferimento che la guidava. C’era un legame fortissimo con nostra figlia dalla quale assolutamente non si sarebbe mai allontanata”. Lo ha dichiarato l’ex compagno di Mara Favro, la donna scomparsa nel marzo scorso a Chiomonte in Val di Susa. L’uomo è stato intervistato dalla trasmissione “Ore 14” di Milo Infante, in onda su Rai 2. Oggi è il terzo giorno di ricerche serrate in una zona tra Susa e Chiomonte, dove la donna è stata vista per l’ultima volta. Stanno operando carabinieri, unità cinofile, vigili del fuoco e del soccorso acquatico con droni e gommoni. Si cerca nelle otto gallerie dell’area scavate durante la seconda guerra mondiale, di cui una allagata.
“Noi ci siamo allarmati – ha continuato – quando mia figlia la mattina ha cercato di telefonare alla madre senza risposta. Siamo andati a casa, abbiamo suonato, abbiamo cercato, abbiamo visto la macchina sotto casa ed effettivamente abbiamo avuto subito una brutta percezione”.
“Abbiamo sempre fiducia e speranza che le sue spoglie, almeno un frammento del suo povero corpo, possano essere riconsegnate a noi, alla sua famiglia, e che piano piano potremmo parlare con nostra figlia, spiegarle che la mamma è volata in cielo e ricominciare a vivere da questo punto. Speriamo anche di avere giustizia per questa povera donna e che i carnefici abbiano la pena che meritano”.
Per quanto riguarda le indagini “era auspicabile un intervento più repentino, anche le acquisizioni delle informazioni, dei filmati delle telecamere, dovevano essere fatte in maniera molto più celere. Purtroppo, come mi hanno più volte ribadito i carabinieri della stazione di Susa, visto che la denuncia era stata formalizzata come allontanamento volontario, non era stata fatta richiesta attraverso la Procura dell’acquisizione di queste informazioni”.