Roma, 6 nov. (askanews) – La vittoria di Donald Trump fa festeggiare i “Mega” a partire da Viktor Orban, il primo sostenitore del tycoon che aveva rimodellato il suo motto “Make America great again” in “Make Europe great again”.
“Il più grande ritorno nella storia politica degli Usa! Congratulazioni al presidente Donald Trump per la sua enorme vittoria. Il mondo ne aveva molto bisogno”, dice il premier ungherese che domani e venerdì ospiterà a Budapest il Vertice della Comunità Politica Europea (CPE) e la riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio Europeo.
Nelle cancellerie europee, al di là delle congratulazioni formali, la vittoria di Trump crea preoccupazioni e interrogativi: quale sarà la linea sull’Ucraina? Arriveranno i dazi a penalizzare l’export (tedesco e italiano in particolare)? Preoccupazioni che sembrano rafforzate dal giudizio dei mercati: oggi le borse volano, mentre l’euro accusa il colpo.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sono sentiti telefonicamente, per un confronto sul tema. Macron ha lanciato un appello ai partner europei affinchè evitino di andare “ciascun per sé” a scapito di “una strategia europea coordinata”. Analogo appello è arrivato da Scholz, per il quale “l’Ue deve essere coesa e agire in modo strettamente coordinato”.
Per quanto riguarda Giorgia Meloni, l’iniziale simpatia per Trump è stata, da quando al governo, stemperata per ragion di Stato. Pur ricordando sempre la sua provenienza politica e la vicinanza con i Repubblicani, negli ultimi mesi aveva sempre evitato un netto endorsement, visti anche i buoni rapporti con Joe Biden. Una linea in qualche modo ripresa questa mattina in un post su X: “A nome mio e del governo italiano le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente”. Dalla sua, Meloni ha anche sicuramente il rapporto personale con Elon Musk, che dovrebbe avere un posto di rilievo nell’amministrazione Usa. Antonio Tajani – che a inizio 2025 sarà a Washington – non nega possibili contraccolpi ma si dice fiducioso: “E’ ovvio che talvolta non ci sono interessi coincidenti. Nel quadro complessivo di una amicizia forte credo che si potranno trovare risultati migliori perché ricordo che anche Trump alla fine del suo mandato nei confronti dell’Italia ebbe un atteggiamento più flessibile”.
Chi festeggia senza freni è Matteo Salvini, da sempre aperto sostenitore del tycoon, che oggi approfitta per togliersi anche un sassolino dalla scarpa nei confronti degli alleati: “Penso – dice – che altri anche nel centrodestra la pensassero in modo diverso, mi sembra evidente”, così come “accade per altre questioni europee, la Lega ha una posizione chiara. Ciò, però non intacca l’azione di governo che è un’azione italiana”.