Roma, 4 nov. (askanews) – “Gli allarmi e gli smottamenti sono continui, per questo io insisto anche con toni così accesi. Un giorno crolla un versante, un giorno ne crolla un altro: non so cosa vogliamo aspettare”. È il segnale di attenzione lanciato dalla consigliera dem Carla Fermariello, nel corso della seduta odierna della commissione capitolina Lavori pubblici presieduta dal collega dem Antonio Stampete. Oggetto, lo slittamento dei lavori di messa in sicurezza della collina dei Parioli a 17 anni dalla storica frana: cantieri che avrebbero dovuto aprirsi nel 2025. “E’ il terzo bilancio in cui mettiamo 8 milioni per questi lavori – ha ricordato Fermariello – Io capisco che in questo momento l’assessorato ha in mano tante cose, il Giubileo e il Pnrr, e il personale è oberato: non sono Alice nel Paese delle meraviglie. Ma lì da poco hanno costruito un hotel, sotto quell’area ci stanno due stadi, un auditorium e diversi musei. Se succede qualcosa, fate un po’ voi…”, ha aggiunto. Un tecnico degli uffici capitolini ha spiegato che si sta preparando “una importante gara europea di progettazione, che vale circa 500 mila euro” e ha paventato il coinvolgimento “di qualche ente di ricerca, come l’Ispra e la Sapienza, perché da sempre studiano questa collina, e hanno i dati: possono dare un contributo rilevante, e dovremo fare una convenzione. La gara la dobbiamo lanciare entro dicembre”. La progettazione successiva impieghera “6-10 mesi – ha aggiunto il tecnico – bisogna capire le indagini fatte e poi capire se proporre altre indagini. Solo per fare i rilievi topografici bisognerà sfalciare la collina. Anche la soprintendenza avrà il suo peso”. I fondi per i lavori sono stanziati per il 2025 “ma già diciamo che dovremo andare sul 2026 perché il 2025 ce lo prendiamo tutto per la progettazione”, è stata l’ultima parola degli uffici. “Prendo atto – ha concluso Fermariello – mi rendo conto che gli uffici lavorano in difficoltà, ma gli impegni che aveva preso l’assessorato erano altri. Spero si affronti la cosa in una riunione”.