Provinziano parla della Legge approvata dal Senato italiano il 16 ottobre che interviene sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, “commesso all’estero da un cittadino italiano”. E spiega che “la legge italiana per le madri surrogate per bambini nati in America sarà degna di interesse perché, come applicato in California, la madre surrogata è dichiarata non-genitore. Se il governo italiano decide di cambiare la parentela di una persona con il suo genitore effettivo, l’implicazione è che potrebbe creare un orfano legale per il semplice fatto che il certificato di nascita americano elencherà la coppia dello stesso sesso come genitori”.
A dirsi preoccupato in queste ore Jack Markell, ambasciatore degli Stati Uniti a Roma in merito alla legge che ha reso la maternità surrogata “reato universale” in Italia. E anche fonti dello stesso Dipartimento di Stato americano sulla stampa italiana, con conseguente risonanza su quella americana.
“C’è una cosa che rende particolarmente interessante lavorare nel diritto di famiglia a Los Angeles: vediamo persone da tutto il mondo venire qui a Los Angeles, e quindi abbiamo a che fare con molte famiglie internazionali. E una cosa che le famiglie internazionali qui, che vanno all’estero, sanno bene, è che la nostra società è diversa dalle altre società, e rispettiamo le leggi delle altre società. Ma la questione e il pericolo è: se sei una famiglia di turisti, ad esempio, e sei una coppia dello stesso sesso, e hai avuto figli che sono surrogati e vuoi viaggiare in Italia, ora, affronterai un procedimento penale se vai in visita ad Amalfi quest’estate?”
C’è poi un altro aspetto che riguarda gli italiani all’estero.
“E poi guardiamo al semplice fatto che ci sono centinaia di migliaia di cittadini italiani che vivono all’estero, e magari con doppia cittadinanza. Ma se sei un cittadino italiano con doppia cittadinanza e hai una madre surrogata qui, significa che non potrai mai tornare in Italia? Una cosa molto triste”.