Milano, 24 ott. (askanews) – “Attraverso la collaborazione pubblico-privato miriamo alla costruzione di 10.000 nuovi alloggi di cui 6.500 nel perimetro della città e 3.500 in aree limitrofe”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, presentando il nuovo piano casa di Palazzo Marino che metterà a disposizione di sviluppatori privati in diritto di superficie prolungato 21 aree comunali già infrastrutturate, e in parte già bonificate. L’obiettivo è quello di completare tutte le costruzioni in una decina d’anni, completando l’iter per le prime quattro aree cittadine più rilevanti entro la fine della legislatura, cioè entro la primavera del 2027.
“Stiamo guardando a cittadini-lavoratori con reddito tra 1.500 e 2.500 euro al mese che in funzione di questo hanno bisogno di case in affitto con un canone di locazione che non superi gli 80 euro l’anno al metro quadrato, con contratti a lunghissimo termine” ha aggiunto Sala. “È chiaro che niente è sufficiente, ma è un passaggio che si affianca ad altre due operazioni in corso”, cioè i lavori sugli scali ferroviari e sull’ex macello dove è prevista, tral’altro, la costruzione di circa 8.000 appartamenti di edilzia residenziale sociale tradizionale, con canoni più cari rispetto a quelli del nuovo piano, e poi la ristrutturazione di nuovi alloggi del patrimonio pubblico oggi sfitti.
L’asessore alla Casa, Guido Bardelli, ha detto che conta di partire entro dicembre con le prime manifestazioni d’interesse, riferite in particolare a quattro aree: via Demostene alla Bicocca, via San Romanello a Trenno, l’ex Palasharp a Lampugnano e Porto di mare. Quattro aree pari a circa la metà di quanto previsto a Milano, cioè circa 3.000 alloggi. A queste si aggiungeranno altri terreni di proprietà del Comune di Milano in tutti i Municipi della città tranne il centro, e altri a Garbagnate Milanese, Senago, Cologno Monzese e Gessate.
“È una grande sfida molto interessante”, ha aggiunto Bardelli, che mira a ad affiancare all’attuale mercato immobiliare cittadino “impazzito ma del tutto legittimo un altro mercato più attento alle esigenze sociali. Vogliamo dare un equilibrio al mercato libero in collaborazione con soggetti del privato sociale”.