“L’auspicio – continua il presidente di Fondazione Inarcassa – è che con il correttivo al Codice si ponga fine all’abitudine di alcune stazioni appaltanti di indire procedure per affidamenti di incarichi a titolo gratuito, come recentemente accaduto al Comune di Lecce”. Una legge sull’equo compenso c’è e non ha la necessità di alcuna forma di coordinamento con l’attuale art. 8 del Codice dei contratti pubblici. Quindi: “bene il correttivo per quanto riguarda i requisiti di partecipazione previsti all’art. 100 dove si prevede un ampliamento dei periodi di riferimento per la dimostrazione del fatturato ai migliori tre degli ultimi cinque anni, e del curriculum professionale agli ultimi dieci anni. Restano, invece, i nodi critici dell’appalto integrato e della mancata regolamentazione degli accordi quadro applicati alle prestazioni intellettuali. Per questo motivo continueremo a sollecitare l’attenzione del legislatore nella consapevolezza che occorre maggiore concorrenza e apertura del mercato per i liberi professionisti” conclude il Presidente De Maio.
Correttivo Codice Appalti, Fondazione Inarcassa (De Maio): “Bene l’approvazione in CdM”
“Ma pesano le criticità per la libera professione”
“L’auspicio – continua il presidente di Fondazione Inarcassa – è che con il correttivo al Codice si ponga fine all’abitudine di alcune stazioni appaltanti di indire procedure per affidamenti di incarichi a titolo gratuito, come recentemente accaduto al Comune di Lecce”. Una legge sull’equo compenso c’è e non ha la necessità di alcuna forma di coordinamento con l’attuale art. 8 del Codice dei contratti pubblici. Quindi: “bene il correttivo per quanto riguarda i requisiti di partecipazione previsti all’art. 100 dove si prevede un ampliamento dei periodi di riferimento per la dimostrazione del fatturato ai migliori tre degli ultimi cinque anni, e del curriculum professionale agli ultimi dieci anni. Restano, invece, i nodi critici dell’appalto integrato e della mancata regolamentazione degli accordi quadro applicati alle prestazioni intellettuali. Per questo motivo continueremo a sollecitare l’attenzione del legislatore nella consapevolezza che occorre maggiore concorrenza e apertura del mercato per i liberi professionisti” conclude il Presidente De Maio.