Contratti pubblici, professioni tecniche: bene correttivo codice – askanews.it

Contratti pubblici, professioni tecniche: bene correttivo codice

Lo spiegano i Consigli di Architetti, Geologi e Ingegneri
Ott 23, 2024
Roma, 23 ott. – Il correttivo del Codice dei contratti pubblici, approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un traguardo significativo per il settore delle opere pubbliche, con un miglioramento globale dell’applicazione di diverse disposizioni.

E’ l’opinione dei Consigli degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, del Consiglio Nazionale dei Geologi e del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che rilevano la rinnovata applicazione del principio dell’equo compenso ai contratti pubblici, fondamentale per garantire la qualità della prestazione professionale, in generale, e della progettazione, in particolare. L’impegno del Governo si è concentrato dunque sul promuovere un quadro normativo che incentivi, al contempo, la professionalità e la competitività nelle procedure di affidamento.

Tra le misure di rilievo inserite nel decreto, emerge, poi la possibilità per le stazioni appaltanti, nell’affidamento dei servizi tecnici, di considerare, quali requisiti di capacità tecnica e professionale, l’esecuzione di contratti analoghi, sia a favore di soggetti pubblici che di quelli privati, nei precedenti dieci anni dalla data di indizione della procedura di gara. A ciò si accompagna la possibilità di dimostrazione dei requisiti economico-finanziari tramite una copertura assicurativa o, in alternativa, mediante un fatturato globale maturato nei migliori tre esercizi degli ultimi cinque anni antecedenti la pubblicazione del bando e non superiore al valore stimato dell’appalto.

Degno di attenzione è, poi, il riconoscimento dell’incentivo ai dirigenti tecnici della pubblica amministrazione, e l’aver meglio definito il partenariato pubblico – privato, essenziale sistema per la realizzazione delle grandi opere pubbliche, insieme alla definizione delle procedure di revisione dei prezzi. Preoccupa, invece, l’introduzione obbligatoria del premio di accelerazione, che talvolta porta a esecuzioni affrettate di singole lavorazioni o dell’intero appalto, e la mancata stretta all’applicazione del subappalto a cascata. Così come delude il mancato accoglimento delle proposte per rendere i concorsi di progettazione in due fasi quale strumento d’eccellenza per promuovere una valutazione più approfondita e ponderata delle proposte progettuali.

Lodato infine il processo di consultazione e collaborazione degli interlocutori istituzionali, una sinergia esempio di come il lavoro di squadra possa portare a risultati concreti e vantaggiosi per l’intera collettività. Collaborazione che che per le professioni tecniche deve continuare a beneficio del paese.