Roma, 23 ott. (askanews) – “Io punto a ripristinare una piena democrazia in cui le decisioni vengono prese nell’interesse di tutti i cittadini; lui rappresenta la continuità con i 9 anni di Toti in cui a decidere erano pochi, ricchi e privilegiati e solo uomini. L’inchiesta che ha travolto la giunta precedente ha svelato una precisa dinamica di gestione del potere da parte di un comitato politico-affaristico. Credo che la maggioranza dei liguri senta profondamente questo tema dell’onestà e del rispetto delle regole nel gestire la cosa pubblica”. Lo ha detto in una intervista al manifesto Andrea Orlando, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali della Liguria.
“Il centrodestra – ha aggiunto – ha fatto di tutto per silenziare l’inchiesta, e noi abbiamo deciso di non fare una campagna elettorale puntando solo su questo ma sulle sue implicazioni politiche e sociali. Le cricche che si sono create sono una delle cause del declino della regione”.
A giudizio di Orlando “è in corso un tentativo di rimozione non solo dell’inchiesta. Si negano da parte di Bucci anche le infiltrazioni mafiose in regione, che pure sono emerse nelle carte giudiziarie. E del resto gran parte dei sostenitori di Bucci erano in prima fila nella gestione Toti: assessori, consiglieri, portavoce. Bucci sta tentando in ogni modo di prendere le distanze da un sistema di potere di cui faceva parte. In questi dieci anni il terreno è stato arato, ci sono stati rapporti privilegiati con pezzi di economia e società, a destra non ci sono stati timori nell’utilizzare risorse pubbliche per generare consenso. Bucci è stato candidato proprio per salvare gli interessi di questo blocco sociale”, ha ribadito.