Milano, 22 ott. (askanews) – Edison ha inaugurato in Campania una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di ultima generazione. Il nuovo impianto sorge a Presenzano, in provincia di Caserta e, insieme alla centrale gemella di Porto Marghera inaugurata lo scorso anno, è tra gli impianti più avanzati ed efficienti al mondo, il più efficiente d’Italia. La realizzazione ha richiesto un investimento di oltre 450 milioni di euro e quasi quattro anni di lavori, con il coinvolgimento di oltre 1.200 addetti e 130 imprese fornitrici, di cui il 50% proveniente dalla regione Campania.
L’impianto ha una potenza installata di 770 MW ed è in grado di soddisfare il fabbisogno annuale equivalente di oltre 1.500.000 famiglie. La centrale utilizza una turbina a gas naturale ad alta efficienza GT36 di classe H, sviluppata da Ansaldo Energia, che permette di ottenere un’efficienza energetica pari a circa il 63%, assicurando una riduzione delle emissioni specifiche di anidride carbonica fino al 30% alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano. Inoltre, la centrale ha prestazioni ambientali molto elevate garantendo emissioni di ossidi di azoto (NOx) inferiori di oltre il 60% rispetto ad impianti esistenti di taglia analoga, nonché un limitato utilizzo delle risorse idriche grazie all’adozione di sistemi di raffreddamento ad aria.
L’impianto è intitolato a Flavio Crescentini, manager di Edison prematuramente scomparso, che ha avuto un ruolo cruciale, come responsabile dell’avviamento e messa in marcia dei precedenti impianti a ciclo combinato sviluppati da Edison a partire dal 1992.
Durante i lavori per la sua realizzazione, nel corso delle fasi di scavo che hanno interessato l’area della centrale ed i tracciati del metanodotto e dell’elettrodotto, sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici risalenti sia all’età del bronzo che al periodo tra il VI ed il V secolo a.C. La raccolta, la catalogazione e il restauro sono stati curati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Alcuni di questi ritrovamenti sono conservati all’interno della stessa centrale in uno spazio ad essi dedicato.