Bruxelles, 16 ott. (askanews) – E’ andato sorprendentemente bene il primo vertice, svoltosi oggi a Bruxelles, tra l’Ue e il Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo, finito con l’adozione (che non era scontata) di una lunga e articoalta dichiarazione congiunta.
I punti della dichiarazione che più si temeva di non riuscire a chiudere con successo erano quello sull’escalation del conflitto in Medio Oriente, e soprattutto quello sulla guerra russo-ucraina. Alla fine, sul Medio Oriente si sono registrate convergenze importanti sulla richiesta di cessate il fuoco immediato sia a Gaza che in Libano, sulla condanna degli attacchi israeliani alle forze di pace Onu dell’Unifil in Libano, sull’insistenza, e anzi il rilancio dell’impegno per la soluzione a due Stati come unica prospettiva di pace sostenibile per il conflitto israelo-palestinese. E sul richiamo alla necessità di rispettare il diritto internazionale e il diritto umanitario, di consentire l’accesso senza ostacoli della popolazione civile della Striscia di Gaza all’assistenza umanitaria, sulla protezione dei civili, soprattutto i bambini, e sulla condanna degli attacchi alle infrastrutture civili.
Quello che manca, dal punto di vista europeo, è una menzione di Hamas e degli Hezbollah per il ruolo che hanno avuto in questa escalation, così come manca un richiamo all’operazione terroristica di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso, che ha scatenarto la reazione sproporzionata di Israele.
E’ soprattutto nel paragrafo sulla Russia, comunque, che si registrano le sorprese positive maggiori. I paesi del Golfo non sono ostili alla Russia come l’Ue e l’Occidente, e sooprattutto non condividono le sanzioni economiche contro Mosca, che li danneggiano. Per questo, il testo della dichiarazione comune è particolarmente significativo per l’accento che mette sulla difesa del diritto internazionale, dei princìpi e del ruolo dell’Onu, del principio dell’inviolabilità della sovranità territoriale.
“Riaffermiamo – si legge al punto 30 della dichiarazione – il nostro rispetto per la sovranità e l’integrità territoriale degli Stati e il loro impegno nei confronti dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario. In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza per cercare l’acquisizione territoriale contro l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato. Sottolineiamo l’importanza di sostenere tutti gli sforzi per facilitare l’esportazione di cereali e di tutti i rifornimenti alimentari e umanitari per contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare per i paesi colpiti”.
E al punto 32, Ue e paesi del Golfo ricordano “la risoluzione ES-11/1 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ‘deplora nei termini più forti l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina in violazione dell’articolo 2 (4) della Carta’ e ‘chiede che la Federazione Russa ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale'”.
“In linea con le risoluzioni adottate dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite ES-11/1, ES-11/2, ES 11/4 ed ES-11/6, – continua la dichiarazione – sottolineiamo la necessità di raggiungere, il più presto possibile, una pace globale, giusta e duratura in Ucraina, coerentemente con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Riaffermiamo il nostro impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, che si estendono alle sue acque territoriali”.
“Condanniamo gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili e critiche, in particolare nel settore energetico che, tra l’altro, aumenta i rischi per la sicurezza nucleare”, conclude il testo.