Roma, 15 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato che prenderà in seria considerazione l’idea che il Giappone partecipi come osservatore a una riunione del prossimo anno su un trattato delle Nazioni unite che vieta le armi nucleari. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.
Il Giappone, nonostante sia l’unico paese che ha subito bombardamenti nucleari e abbia formalizzato in legge un principio – i cosiddetti “Tre no nucleari” – per il quale non produrrà, non ospiterà e non permetterà che entrino armi atomiche sul proprio territorio, non ha aderito al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
Tuttavia, l’assegnazione del premio Nobel per la Pace 2024 all’organizzazione Nihon Hidankyo, la confederazione che riunisce le vittime delle esplosioni delle bombe atomiche e all’idrogeno (gli “hibakusha”), ha riaperto la questione a livello di opinione pubblica, anche perché questa organizzazione è stata tra quelle che più hanno spinto per la realizzazione in sede Onu del trattato.
“Non ho alcuna intenzione di sottovalutarlo. Ci penserò seriamente”, ha affermato Ishiba durante un programma con altri leader di partito sull’emittente pubblica NHK, in risposta alla proposta che il Giappone partecipi alla Riunione degli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari come osservatore.
Il predecessore di Ishiba, Fumio Kishida, aveva invocato un mondo libero da armi nucleari, ma il governo giapponese, che si affida alla deterrenza dell'”ombrello nucleare” statunitense, non ha aderito al trattato.
Il trattato, che vieta lo sviluppo, il test, il possesso e l’uso di armi nucleari, è entrato in vigore nel 2021, dopo che almeno 50 stati hanno deciso di aderirvi. Non vi hanno aderito, però, le nazioni dotate di armi nucleari e, paradossalmente, il Giappone che è stato colpito dai bombardamenti atomici Usa nel 1945, a Hiroshima e Nagasaki.
Sottolineando che il Giappone è circondato da paesi dotati di armi nucleari, Ishiba ha affermato: “Dobbiamo innanzitutto pensare a come proteggere il Giappone e, anche attraverso discussioni con i partiti di opposizione, trovare un percorso verso l’abolizione delle armi nucleari”.
Yoshihiko Noda, leader del principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico del Giappone, ha dichiarato che il paese “dovrebbe partecipare come osservatore” per poter svolgere il proprio ruolo di mediatore tra i campi che sostengono la deterrenza nucleare e quelli che promuovono l’abolizione nucleare.
Keiichi Ishii, leader del partner di coalizione minore dell’LDP, il partito Komeito, ha anch’egli chiesto che il Giappone partecipi come osservatore, affermando che il paese ha una “missione di trasmettere al mondo la realtà” della devastazione causata dalle bombe atomiche.