Roma, 15 ott. (askanews) – Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato oggi che il conflitto in corso con Israele in Libano non può essere separato da quello nella Striscia di Gaza. “Ci è stato chiesto di accettare una zona cuscinetto di 10 chilometri per raggiungere un cessate il fuoco, ma abbiamo insistito sulla fine della guerra israeliana a Gaza”, ha detto in un discorso televisivo, il terzo tenuto dopo l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, il 27 settembre scorso.
Secondo Qassem “Israele rappresenta un pericolo reale per la regione” per cui “non possiamo separare il Libano dalla Palestina”, perchè gli Stati Uniti, “il demone più grande, vogliono un nuovo Medio Oriente”. “Siamo di fronte al pericolo di un nuovo Medio Oriente. Israele è il braccio armato e criminale del progetto del grande demonio – ha proseguito, secondo l’Orient Le Jour – Israele ha lasciato il Libano solo grazie alla resistenza. Nel 2006 il nemico fallì nella sua operazione. Il Libano rientra nel progetto espansionistico israeliano. Sosteniamo i palestinesi nel liberare la loro terra e proteggere la nostra”.
Secondo il numero due di Hezbollah, “l’obiettivo della resistenza non è quello di essere presente in modo permanente lungo tutto il confine”, ma quello di “contrastare l’esercito nemico quando entra nel territorio” e “dato che Israele ha preso di mira tutto il Libano, abbiamo il diritto di prendere di mira tutto Israele”.
Quindi rivolgendosi a Israele, ha concluso: “Dico a Israele: la soluzione è un cessate il fuoco, nient’altro. Se volete continuare a sparare, noi continueremo. Dopo il cessate il fuoco i coloni potranno ritornare alle loro case. Dico agli israeliani: non credete ai vostri leader e a quello che dicono sulle nostre capacità. Se vi state chiedendo come sta Hezbollah, vi dico che è forte, nonostante i colpi subiti dopo i cercapersone. Abbiamo recuperato le nostre forze sul terreno e sostituito i quadri. Non uno solo dei nostri centri è vuoto”.