Roma, 15 ott. (askanews) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato oggi di aver avviato i monitoraggi aggiuntivei in mare vicino alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dopo Chernonbyl. Questi monitoraggi sono conseguenza dell’accordo tra Giappone e Cina relativo alla graduale riattivazione delle importazioni in Cina di pesce giapponese, fermate dopo che Tokyo ha iniziato a rilasciare in mare acqua trattata dalla centrale.
L’AIEA ha eseguito campionamenti marini come passo iniziale, sfruttando la presenza di esperti di vari paesi che si trovavano in Giappone per una missione volta a raccogliere campioni per l’ultima comparazione interlaboratoriale (ILC) dell’AIEA, relativa allo scarico dell’acqua trattata dall’ALPS, il meccanismo di filtraggio messo in funzione dal Giappone per eliminare la gran parte delle sostanze radioattive dall’acqua di scarico dei reattori, che finora era stata stoccata in silos.
Esperti internazionali del Terzo Istituto di Oceanografia della Cina, dell’Istituto di Sicurezza Nucleare della Corea del Sud e del Laboratorio Spiez della Svizzera membri della rete ALMERA (Analytical Laboratories for the Measurement of Environmental Radioactivity) dell’Aiea hanno partecipato al campionamento marino vicino alla centrale, che ha incluso attività pratiche per prelevare campioni per analisi successive nei propri laboratori ha spiegato l’agenzia Onu in un comunicato.
“L’Agenzia continuerà a coordinarsi con il Giappone e altri soggetti interessati, inclusa la Cina, per garantire che le misure aggiuntive vengano implementate adeguatamente nel quadro dell’Aiea, mantenendo l’integrità del processo con piena trasparenza per assicurarsi che i livelli di scarico dell’acqua siano, e continueranno a essere, in rigorosa conformità e coerenza con gli standard di sicurezza internazionali”, ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi.
(Immagine tratta da comunicato Aiea)