Roma, 14 ott. (askanews) – Dal 17 ottobre al 1° dicembre, la Leica Galerie di Milano ospiterà “Forests Seen from Space – Echoes of the Vaia storm” (Le foreste viste dallo spazio – Echi della tempesta Vaia), una suggestiva collezione creata dal fotoreporter italiano Alessandro Cinque e curata dal collega fotografo italiano Maurizio Beucci. L’apertura della mostra fa parte degli eventi che orbitano attorno alla settimana del 75° Congresso Astronautico Internazionale (IAC 2024), che si è aperto oggi a Milano e si concluderà il 18 ottobre.
Attraverso una nuova collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e Leica Camera Italia, Cinque ha unito le immagini satellitari europee, la fotografia tradizionale e delle storie personali per illustrare l’impatto dei cambiamenti sugli ecosistemi foresta. Il progetto prevede tre mostre in tutta Europa tra il 2024 e il 2025, di cui le prime due a Milano e Parigi.
Riunendo le immagini satellitari dell’ESA e le fotografie di Cinque scattate da terra – informa l’ESA – Forests Seen From Space è più di una semplice mostra fotografica tradizionale. Il progetto esamina l’impatto devastante dei disastri naturali sull’ambiente, affrontando l’importanza di preservare i suoi ecosistemi concentrandosi sulla tempesta Vaia, che si è abbattuta sulle foreste del Nord Italia nel 2018.
A distanza di cinque anni dall’evento, Cinque è tornato in queste aree per documentare gli effetti a lungo termine della tempesta, sia dal punto di vista ambientale che sociale. La combinazione di immagini satellitari dell’ESA e il potere emotivo delle fotografie di Cinque scattate da terra crea una narrazione visiva, mostrando non solo i danni fisici ma anche il pedaggio emotivo sulle comunità locali.
Sviluppata da un concept di Fiorella Coliolo e Benoit Delplanque, la collaborazione tra ESA e Leica Camera Italia enfatizza il valore delle partnership che fondono arte, scienza e tecnologia. Combinando i dati satellitari con il potere emotivo della fotografia, Forests Seen from Space offre una narrazione inedita sui cambiamenti climatici, il degrado ambientale e la resilienza della natura e delle comunità. La doppia prospettiva della mostra – l'”occhio nello spazio” di un satellite remoto e la visione dettagliata e incentrata sull’uomo – sottolinea l’importanza di integrare i dati scientifici con storie personali per catturare e comprendere gli effetti duraturi delle catastrofi ambientali.
(Credit: Alessandro Cinque)