Consulta, ottava fumata nera per il nuovo giudice. Schlein: compattezza opposizioni li ha fermati – askanews.it

Consulta, ottava fumata nera per il nuovo giudice. Schlein: compattezza opposizioni li ha fermati

  La controversa votazione per l’elezione di un giudice costituzionale
Ott 8, 2024
 

Roma, 8 ott. (askanews) –  Ancora una fumata nera, l’ottava, nell`elezione del Parlamento in seduta comune chiamato a eleggere un giudice costituzionale. Le schede bianche sono state 323, 9 le disperse, 10 le nulle. Hanno votato 342 parlamentari. Le opposizioni non hanno partecipato al voto, la maggioranza aveva dato indicazione di votare scheda bianca. Assenti anche 28 parlamentari della maggioranza.

“Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”, hanno scritto i capigruppo di Camera e Senato del centrodestra in una nota prima della votazione per l’elezione di un giudice costituzionale. “A fronte della esigenza di eleggere il giudice vacante della Corte costituzionale, che a norma di legge dovrebbe essere individuato entro un mese dalla cessazione dalla carica e non dopo 10 mesi, come ogni volta, le forze di maggioranza hanno convocato i propri gruppi per procedere alla nomina – scrivono i capigruppo -. Come noto, l’elezione richiede un quorum più ampio dei numeri su cui può contare la maggioranza parlamentare, e quindi nessuna forzatura o blitz possono essere attuati, come qualcuno prova a raccontare in queste ore. È istituzionalmente imbarazzante l’atteggiamento delle forze di opposizione, che hanno trasformato in un ring di spartizione partitica un dovere così importante del Parlamento”.

Sono comunque ventotto i parlamentari della maggioranza che non hanno partecipato all’ottavo scrutinio del Parlamento in seduta comune per l’elezione di un giudice costituzionale. E’ quanto si evince dal resoconto della seduta, conclusasi con una fumata nera, in cui il centrodestra aveva dato
indicazione di votare scheda bianca. Dodici i parlamentari della Lega assenti: Lucia Borgonzoni,
Gianmarco Centinaio, Matteo Salvini, Simona Bordonali, Umberto Bossi, Francesco Bruzzone, Andrea Crippa (seppure presente a Montecitorio), Giancarlo Giorgetti, Elena Maccanti, Nicola
Molteni, Massimiliano Panizzut, Rossano Sasso. Otto gli assenti di Fratelli d’Italia: Giovanbattista Fazzolari, Daniela Santanchè, Andrea Di Giuseppe, Raffaele Fitto, Elisabetta Gardini, Giorgia Meloni, Attilio Pierro, Eugenia Roccella. Sei in Forza Italia: Licia Ronzulli, Deborah Bergamini, Patrizia Marrocco, Pietro Pittalis, Alessandro Sorte, Antonio Tajani. Due gli assenti tra Noi Moderati (Calogero Pisano e Franco Tirelli).

“La sinistra è arrivata addirittura ad imporre ai propri parlamentari di non ritirare la scheda, temendo che, di fronte all’emersione in sede parlamentare di un nome autorevole, potessero saltare i propri diktat- proseguono -. È molto grave precludere la libertà di giudizio e di espressione a deputati e senatori, che sono stati di fatto limitati nell’esercizio delle proprie funzioni. E ben poca solidità hanno le preclusioni della sinistra verso eventuali candidati che hanno in qualche modo hanno collaborato con l’attuale governo, visto che in passato, e senza polemica alcuna, sono state elette alla Corte personalità che avevano avuto significativi ruoli non solo in politica ma anche nei partiti che le proponevano. Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”.

“La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare. Ora accettino il dialogo con le opposizioni che si sono rifiutati di avere fino a qui. E quando dico dialogo non intendo fare chiamate spicciole a parlamentari di opposizione per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura, intendo chiamare le forze di opposizione a un dialogo sulla composizione della Corte Costituzionale”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando in Transatlantico alla Camera del voto sul giudice costituzionale.

“Se esiste una maggioranza qualificata per questo voto – ha proseguito – è proprio perché la Costituzione prevede un dialogo tra maggioranza e opposizione. Noi non siamo stati nemmeno cercati, abbiamo cercato noi un dialogo e la risposta fin qui è stata un muro. Speriamo che il fatto che si siano fermati sia la premessa al dialogo su un passaggio così importante che ha visto storicamente sempre il dialogo tra maggioranza e opposizione”. “Intanto abbiamo appreso dalla stampa che avevano un nome e volevano tirare dritto senza nemmeno avvertire le opposizioni. Dopo il passaggio di oggi, dove la nostra compattezza li ha fermati, mi aspetto che il dialogo si
apra. Poi vediamo come andrà”, ha sottolineato  Schlein, in Transatlantico alla Camera, a chi gli ha chiesto se ci possa essere ancora un dialogo sul nome di Francesco Saverio Marini come giudice della Corte costituzionale.