Roma, 4 ott. (askanews) – “I musulmani di tutto il mondo devono essere uniti”. Lo ha detto la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, aprendo il suo intervento alla commemorazione a Teheran del leader del gruppo libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso da Israele il 27 settembre scorso. Khamenei ha dichiarato, comparendo con accanto un fucile, che “il nemico della nazione iraniana è il nemico della nazione palestinese, libanese, irachena, egiziana e siriana, il nemico dei musulmani è lo stesso”.
“Ogni nazione – ha proseguito – ha il diritto di difendersi dall’aggressore. I palestinesi hanno il diritto di opporsi all’occupante”, definendo “legittima” l’operazione al-Aqsa Flood lanciata da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno. E inoltre, “il brillante lavoro delle nostre forze armate di qualche notte fa è stato del tutto legale e legittimo”. “Se necessario, in futuro, colpiremo ancora” Israele, ha scandito.
Migliaia di iraniani sono radunati alla moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, per commemorare la morte di Nasrallah. Per la prima volta in cinque anni Khamenei guida le preghiere del venerdì.
Successivamente l’Iran ha fatto sapere di sostenere gli sforzi per un cessate il fuoco simultaneo con Israele sia nella Striscia di Gaza che in Libano. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in una conferenza stampa durante la sua visita odierna a Beirut. “Noi sosteniamo gli sforzi per un cessate il fuoco, a condizione che, in primo luogo, i diritti del popolo libanese siano rispettati e siano accettati dalla resistenza (Hezbollah), e in secondo luogo, che avvenga contemporaneamente a un cessate il fuoco a Gaza” ha affermato il capo della diplomazia della Repubblica islamica dell’Iran.
Intanto, in Libano Muhammad Rashid Shafi, capo dei servizi di comunicazione di Hezbollah, è stato ucciso giovedì in un raid aereo israeliano nella zona di Beirut. Lo ha annunciato l’esercito israeliano in un comunicato. Vicino ai leader del movimento, era a capo del sistema di collegamento dal 2000, ha precisato l’esercito.
Il canale televisivo yemenita albMassirah, vicino ai ribelli filo-iraniani Houthi, ha riferito oggi di bombardamenti americani e britannici a Sanaa, Hodeida e a sud di Dhamar.
Secondo il sito di notizie Axios, la Casa Bianca vuole sfruttare il duro colpo inferto da Israele alla leadership e alle infrastrutture di Hezbollah per spingere per l’elezione di un nuovo presidente libanese, a partire già dai prossimi giorni. Il Libano non ha un presidente da quasi due anni, il che ha aumentato l’instabilità e aggravato la crisi politica ed economica del Paese.