Roma, 1 ott. (askanews) – L’Italia potrebbe scivolare al quinto posto nel ranking dei paesi produttori di olio di oliva. Se infatti fossero confermate le prime stime sulla campagna in corso, fortemente penalizzata per i problemi legati alla siccità, le 224mila tonnellate (valore centrale di una forbice che va da un minimo di 215mila tonnellate a un massimo di 235mila tonnellate) ci posizionerebbero a ridosso di Spagna (1.350), Turchia (340), Tunisia (315) e Grecia (250). Lo si legge sul report Tendenze olio di settembre di Ismea.
Le prime stime produttive sulla campagna 2024/25 indicano un aumento dei volumi per tutti gli altri principali attori globali del mercato stimato tra il 50% e il 60%, che porterebbe la produzione mondiale a 3,1 milioni di tonnellate, il 23% in più rispetto alla scorsa campagna che si era fermata a 2,5 milioni di tonnellate.
Le prime stime provenienti da Madrid si attestano tra 1,3 e 1,4 milioni di tonnellate che, dopo due annate pessime a causa della siccità, riportano i volumi iberici quasi nella normalità. La Turchia che potrebbe arrivare a 340mila tonnellate e sono molto positive le aspettative anche per Tunisia e Grecia mentre per il Portogallo è stimata una sostanziale stabilità.
Intanto, il mercato si sta chiudendo con scorte che per la Ue non sono mai state così basse almeno nelle ultime campagne. Anche questa variabile risulterà particolarmente importante nel computo delle disponibilità totali con le quali dovrà fare i conti il mercato della campagna che sta per iniziare.