“Si tratta di una percezione che contrasta con la realtà. Infatti, ben il 95% dei nostri clienti riscattano il loro pegno – spiega Rainer Steger, direttore generale di Affide -. È quindi essenziale informare i cittadini sull’esistenza e sul funzionamento di forme di finanziamento alternative al canale bancario, che possono offrire una risposta immediata alle necessità urgenti, riducendo il rischio di ricorrere a soluzioni illegali come l’usura”.
“Questi trend si riflettono positivamente nell’attività svolta da Affide – sottolinea Steger -. Con oltre 35.000 gioielli venduti ogni anno nelle aste, siamo una realtà consolidata nel settore. Ed è grazie alla trasparenza e all’esperienza dei nostri stimatori che i clienti possono contare sulla sicurezza di un acquisto di valore, accedendo a gioielli unici con un alto potenziale di investimento”. Proprio l’affidabilità del credito su pegno, un servizio regolato e vigilato dalla Banca d’Italia, spinge un numero crescente di italiani a sceglierlo per trarre profitto dai propri preziosi. Il 19% degli intervistati opterebbe per questa soluzione, con un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2019, mentre la quota di chi si rivolgerebbe a un ‘compro oro’ è diminuita di 10 punti (45%).
“La crescente fiducia verso il credito su pegno ci motiva a investire nell’innovazione del nostro modello di servizio, puntando su trasparenza, rapidità e accessibilità – spiega Steger -. Con iniziative come la valutazione gratuita dei gioielli e soluzioni digitali – conclude -, confermiamo il ruolo di Affide come punto di riferimento nel credito su pegno e nelle aste di preziosi, unendo tradizione e modernità”.