Grana Padano: no guerre dei dazi, regole comuni a tutela Dop – askanews.it

Grana Padano: no guerre dei dazi, regole comuni a tutela Dop

L’argomento sarà al centro del convegno Qualivita al G7
Set 17, 2024

Roma, 17 set. (askanews) – Le indicazioni geografiche possono essere sempre più uno strumento di cooperazione internazionale, in un quadro di accordi e di regole comuni che il 29 settembre sarà al centro del convegno promosso da Origin Italia con Fondazione Qualivita e oriGin a Siracusa Ortigia nell’ambito del G7 Agricoltura. E’ quanto sottolinea in una nota il Consorzio di Tutela del Grano Padano, ricordando che “le produzioni tutelate dalle denominazioni d’origine protetta, eccellenze tra le indicazioni geografiche tipiche, rappresentano una ricchezza da tutelare e valorizzare per l’Unione Europea, che nel 1996 le ha regolate, ma possono rappresentare un modello per tutti i paesi, da definire con principi e norme condivisi”.

Ma il G7 Agricoltura dovrà prendere posizioni anche sul tema dei dazi, che il Consorzio Grana Padano con forza ha posto all’attenzione delle istituzioni italiane ed europee. “Oggi il principale pericolo viene dalla Cina, che minaccia di colpire le produzioni europee, con un danno limitato per il nostro export, ma che comunque viene penalizzato – sottolinea Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – Quindi vogliamo denunciare al G7 come sempre le limitazioni al libero scambio siano un pericolo per il sistema produttivo, perché condiziona e orienta i mercati in modo artificioso e pesante”.

Al G7 il Consorzio Grana Padano con tutto il sistema delle DOP ribadirà quindi il no alle “guerre dei dazi”. “Siamo produttori a fianco dei consumatori di tutto il mondo – spiega Berni – affinché la loro capacità di spesa non sia compromessa da balzelli voluti dalla politica, destinati a pesare sui costi necessari per garantire la massima qualità dei prodotti”.

Oggi Grana Padano è il formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo con oltre 5,4 milioni di forme prodotte nel 2023 ed un export che si avvicina al 50% delle vendite complessive. “Abbiamo raggiunto questo risultato, perché accordi internazionali chiari per adottare tutele efficaci e comuni ci hanno permesso di valorizzare la qualità del Grana Padano – spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela – I consumatori sui mercati esteri scelgono il prodotto originale e non la copia, perché apprezzano e giudicano conveniente il rapporto qualità-prezzo, nonostante la feroce e sempre massiccia concorrenza dell’Italian Sounding”.

E “con il nuovo piano produttivo triennale punteremo a crescere nella sostenibilità, investendo nella riduzione dell’impronta ambientale che già ci vede all’avanguardia in ricerca e risorse – spiega Zaghini – E in un mercato che ci consenta di essere competitivi troveremo le risorse per farlo”.