Donazione di sangue per mascherare uno sciopero: sindacati bocciati dalla Commissione di garanzia – askanews.it

Donazione di sangue per mascherare uno sciopero: sindacati bocciati dalla Commissione di garanzia

E dai lavoratori
Set 9, 2024
Roma, 9 set. – Per quasi due settimane di fila, le organizzazioni regionali pugliesi di SLC CGIL, FISTEL CISL e UGL TLC hanno pubblicato dichiarazioni al vetriolo sui social, organizzato agguerrite conferenze stampa, coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori in numerose assemblee per affermare un principio per loro sacrosanto: “chi osa uscire dal CCNL Telecomunicazioni attenta ai diritti e alla dignità dei lavoratori e ne succhia il sangue. Nessun rapporto di lavoro può essere regolato nel mondo del BPO al di fuori del CCNL TLC!”

La difesa a spada tratta di un contratto collettivo da parte delle organizzazioni, che lo sottoscrivono, è comprensibile ovviamente. Ma qui sorge una domanda fondamentale: come mai queste OO.SS., regionali e nazionali, tanto leste a organizzare scioperi e proteste, non adoperano tutte le loro energie a rinnovare un contratto scaduto ormai da quasi due anni?

Torniamo alla vicenda attuale. Per affermare il principio di difesa del CCNL TLC, le OO.SS. regionali in questione hanno avuto una idea contorta e strampalata: usare un tema molto serio e nobile come la donazione volontaria di sangue per incitare i lavoratori e le lavoratrici all’astensione dal lavoro, di fatto organizzando uno sciopero mascherato.
Anche il diritto allo sciopero è un tema molto delicato e costituzionalmente garantito, da maneggiare con assoluta serietà. Le OO.SS. in questione, tuttavia, hanno sbagliato tempi, forme e modalità della protesta, come già avevano fatto a luglio scorso.

La prova provata di questo errore grossolano sta nell’importante pronunzia della Commissione di garanzia per il diritto alla sciopero, che, debitamente informata dell’accaduto, ha scritto con chiarezza: “Si invitano, pertanto, le Organizzazioni sindacali in indirizzo a revocare immediatamente lo sciopero, dandone tempestiva comunicazione anche alla Commissione”.

La mistificazione, con cui le OO.SS. hanno provato a mascherare lo sciopero, facendolo passare per una donazione di sangue, non è piaciuta per niente alle lavoratrici e ai lavoratori, che hanno disertato in massa l’iniziativa: su oltre 6.000 lavoratori presenti nelle aziende di BPO messe in stato di accusa dalle OO.SS. e operanti in Puglia, solo 6 persone hanno aderito al martellante invito delle organizzazioni sindacali, lo 0,1% dei potenziali aderenti!

Infine una riflessione sulle donazioni di sangue a orologeria o per finalità di lotta sindacale. “Le aziende aderenti ad Assocontact – afferma il Presidente Lelio Borgherese – ma più in generale le tante aziende serie di BPO, che operano nel nostro Paese, organizzano da molti anni donazioni di sangue, campagne di sensibilizzazione e di raccolta fondi per la lotta contro i tumori, mettono in campo azioni concrete di inclusione sociale e di sostegno ai propri territori, senza sbandierarlo ai quattro venti sui social e senza farne motivo di futile vanto. Assocontact continua, con serietà, concretezza ed equità, a lavorare per il bene delle aziende associate e di tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, garantendone dignità e diritti. Le accuse puerili e la propaganda sindacale non fermano il nostro percorso”.