Milano, 2 set. (askanews) – La temporanea chiusura, subito dopo Ferragosto, dei flussi d’acqua provenienti dalla derivazione irrigua del Torrente Enza, a causa dei necessari interventi strutturali volti ad incrementare i livelli di sicurezza idraulica nell’impianto di Cerezzola gestito dalla Bonifica dell’Emilia Centrale, hanno ridotto, di riflesso, anche le fonti di approvvigionamento di alcune aree del territorio parmense; proprio la riduzione dell’acqua, unitamente alle alte temperature del periodo, avrebbero potuto mettere a repentaglio la sopravvivenza della fauna ittica presente. Per questo il personale della Bonifica Parmense, in team con i membri delle Guardie Volontarie Ittiche di Fipsas Reggio Emilia, ha scongiurato il pericolo grazie ad un lavoro di recupero dei pesci in diversi punti lungo l’asta del canale Spelta, sia in zona parmense che in quella reggiana confinante.
Il personale del Consorzio e le squadre dei volontari hanno recuperato esemplari di Ciprinidi Reofili (Barbi, Cavedani, Lasche, Gobioni, Vaironi, Cubiti, Ghiozzi) custodendoli all’ interno di vasconi muniti di ossigenatore e, dopo aver verificato che le loro condizioni fossero idonee alla reimmissione, ne hanno effettuato il rilascio nel torrente Enza.
“Siamo lieti di contribuire a questa importante attività per la quale intendo ringraziare, oltre al nostro personale, anche i volontari di Fipsas – ha commentato in una nota la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli -. Nonostante il recupero della fauna ittica non sia di norma un’azione che, per competenza, spetti ai Consorzi di bonifica, siamo consapevoli dell’importanza che questa rivesta per l’habitat e il territorio e dunque, quando è nelle nostre possibilità, di poter contribuire alla loro salvaguardia”.