Venezia, 29 ago. (askanews) – Il mito di Maria Callas continua e una Diva rimane tale per sempre. “Maria” di Pablo Larrain, film in concorso alla 81^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stato applaudito in sala al termine della proiezione e in conferenza stampa all’ingresso del cast, la protagonista Angelina Jolie che ha interpretato magistralmente la divina Callas, Pierfrancesco Favino nel ruolo del maggiordomo affezionato Ferruccio e Alba Rohrvacher che interpreta Bruna la femme del chambre della cantante di origine greca. È il 1977, l’ultimo anno di vita di Maria Callas chiusa nella sua splendida casa parigina, circondata dai suoi abiti di scena, dai suoi dischi, da un pianoforte che fa costantemente spostare al povero Ferruccio. E’ depressa e dipendente da farmaci pesantissimi,la voce non è più quella di una volta. Maria trascorre le sue giornate nei ricordi del suo successo, del suo amore per Onassis e del suo passato di bambina povera in Grecia, tra visioni indotte dai farmaci e l’incapacità di riconoscere la realtà dal sogno.
Pablo Larrain ha ammesso di essere “stato un fan della Callas sin da bambino e sono sempre stato intrigato dal fatto che non ci sono film sui cantanti dell’opera. Mi piaceva l’idea di fare un film su una donna con una vita fantastica e senza Angelina questo film non avrebbe potuto esserci, questo film è una celebrazione della sua vita e del suo lavoro”.
Angelina Jolie bellissima e intensa ha confessato la sua paura di non essere all’altezza del ruolo “Francamente, per me il problema è sapere se sono stata abbastanza brava per gli appassionati di Callas e dell’opera e spero di non averli delusi, e anche coloro che l’hanno sempre amata. Sul fronte musicale,Io ero piuttosto punk amavo tutti i generi musicali ma ascoltavo di più i Clash rispetto agli altri generi, crescendo è arrivata la musica classica e l’opera. Ma quando la tua vita è così piena di dolore e disperazione a un certo momento ci sono alcuni suoni che toccano meglio questi sentimenti. C’è un suono che spiega ognuno dei nostri stati d’animo”. Anche la pratica col canto lirico e la gestualità è stata studiata attentamente dall’attrice americana.
“Tutti sanno che ero molto nervosa – ha spiegato Jolie – ho fatto pratica per 7 mesi sul canto lirico, Pablo è molto esigente e vuole una grande preparazione. La prima volta che ho cantato i miei figli hanno bloccato le porte perché nessuno entrasse, ho fatto le prove anche alla Scala ero spaventata dall’idea di rispettare la sua memoria”.
Jolie è tornata nel mondo del cinema dopo un certo periodo di tempo di assenza dalla scene. “Ho avuto bisogno di stare di più con la mia famiglia – ha aggiunto – e ho sviluppato la gratitudine di essere un’artista e sono molto grata di essere un’artista”.
Pierfrancesco Favino: “Sapevo che il mio personaggio esisteva ed era vivo, ho capito tutta la devozione che lui aveva per lei e quando si incontra qualcuno come Maria Callas ti da l’occasione di assorbire quella luce e la mia sensazione è che la loro identità è diventata quello che era perché lei era una regina e non è stato difficile trovare il personaggio accanto ad Angelina Jolie. Ferruccio e Bruna erano gli angeli custodi di Maria. Rispetto a questo film mi è piaciuto che si parlasse di artisti e se ne parla molto poco, e spesso gli artisti sono soli e pochi capiscono il sacrificio che si fa per arrivare a quel livello. E possiamo sentire quello che sentiamo grazie a loro”.
Alba Rohrwacher che interpreta la cameriera di Callas Bruna ha detto che il lavoro con Angelina Jolie e il regista “e’ stato incredibile fare parte di questo film nel ruolo di Bruna e Pablo mia ha guidato in questo viaggio e grazie ad Angelina perché mi ha fatto capire quanto Bruna amasse Maria e grazie Angelina perla tua generosità per averci permesso di entrare bene in questo ruolo”.
Larrain ha ricordato la disperazione di Callas: “Era molto isolata a causa della sua voce, in un conflitto con la sua famiglia e c’è qualcosa che nasce tra queste tre persone che crea una vera e propria famiglia. Callas aveva un senso tragico della vita, e molti dei suoi personaggi finivano con la sua morte in scena. E su questo abbiamo ragionato molto con lo sceneggiatore. Una diva non potrebbe esistere se non ci fosse l’eccellenza in quello che fa”.
Angelina Jolie ha particolarmente apprezzato il lavoro con Larrain. “Sono stata fortunata ad essere affiancata da Pablo che mi ha molto protetto e ho tentato di fare una cosa mai fatta prima e i brani pensati, vedrete che i brani parlano molto di più di quanto si penserebbe del suo mondo e ha consentito ai personaggi dell’opera di trasformarla e di renderla chi è. Continuavo a chiedere a Pablo se era un musical. Dopo avere superato la musica, poi sono dovuta confrontarmi coi suoi occhiali, i suoi vestiti e mi sono confrontata con Ferruccio e Bruna ed entrare come essere umano e con la sua solitudine, vorrei che potesse vedere la gentilezza con cui lei cercava di fare del suo meglio, ma era invecchiata e i critici sono stati impietosi. Prima di questo film non avevo mai cantato ma la mia opera preferita è Anna Bolena”.