New York, 27 ago. (askanews) – Fa molto caldo a Flushing Meadows, e gli US Open 2024 sono cominciati fra afa e polemiche. Per l’afa, gli organizzatori pensano di chiudere spesso contro il sole i tetti dei campi principali in modo da proteggere i giocatori da colpi di calore.
Per le polemiche, c’è poco da fare se non sperare che Jannik Sinner dimostri sul campo di essersele buttate alle spalle. Tutto parte dalla notizia dieci giorni fa che è stato completamente assolto da accuse di doping rimaste sotto traccia per diversi mesi, cioè dal torneo di Indian Wells in aprile.
L’ambiente del tennis si è spaccato: molti dei suoi colleghi ha criticato le condizioni di favore di cui l’altoatesino avrebbe usufruito perché è il numero uno del mondo, godendo di una privacy non concessa ad altri, come la romena Simona Halep poi assolta ma obbligata a non giocare 18 mesi. Altri difendono Sinner ma se la prendono con le regole dell’ITIA, l’organismo di controllo.
Favoritismi o no, appare chiaro che Sinner non ha tratto vantaggi, semmai solo problemi dall’intera faccenda, tanto che ha perso a Wimbledon e Roland Garros e non ha partecipato a Roma né alle Olimpiadi.
Gli US Open si giocano sul sintetico, la sua superficie prediletta, ma i rivali lo aspettano al varco: Rublev, Medvedev, e soprattutto l’inossidabile Novak Djokovic vincitore dell’oro olimpico, e lo spagnolo Carlos Alcaraz, che si è portato a casa WImbledon e Roland Garros quest’anno, e purtroppo è sullo stesso lato del tabellone dell’azzurro.
Primo match per l’altoatesino contro il beniamino di casa Mackenzie McDonald; appuntamento sul campo Arthur Ashe. L’Italia trattiene il fiato.