Rimini, 20 ago. (askanews) – Il dolore, la malattia, la morte. Ma anche come superare la paura, la solitudine. Grazie al sostegno e all’aiuto. Di questo si è parlato al convegno “La cura della vita”, nella giornata di apertura del Meeting di Rimini.
Racconta Franca Benini, responsabile Centro regionale Veneto di Terapia del dolore, prendendo spunto dalla storia di Sara, una ragazzina affetta da una malattia incurabile. “Si è costruito il team delle cure palliative pediatriche, con l’obiettivo di seguire prima, durante e dopo la malattia, focalizzandoci sui bambini. Sappiamo che c’è una malattia che non guarirà – dice – ma la vita inizia quando finisce la paura, quando non hai più paura di essere solo”.
“La cura – spiega ancora Benini – è l’essenziale, è lavorare per togliere la paura, e gli strumenti ci sono. Bisogna ritirarli fuori dal profondo del nostro modo di essere persona. E’ un lavoro difficile -ammette – perché sono malattie in continuo divenire. Una mamma una volta mi ha detto: sai, ogni tanto mi manca il fiato. Perché fai le scale, sei arrivata in cima e poi ruzzoli alla base di quelle scale. E quindi ricominci. Ma è importante capire e mettere in tasca questa possibilità, dicendogli ‘noi ci siamo’. E’ un lavoro difficile perché a volte si fa fatica a farci capire. Ma è un lavoro fondamentale”.