Milano, 5 ago. (askanews) – La pubblicazione di conversazioni private, intercorse in un contesto di particolare delicatezza, quali i colloqui in carcere tra detenuti e parenti, vìola la normativa privacy e le regole deontologiche dei giornalisti. È quanto ha affermato il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla diffusione di stralci di intercettazioni effettuate durante il colloquio tra il giovane che ha confessato l’omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, e i propri genitori, nel carcere di Verona il 3 dicembre 2023.
L’Autorità ha informa con una nota di aver avviato istruttorie nei confronti di varie testate e richiama gli organi di stampa e i social media al rigoroso rispetto del principio di essenzialità dell’informazione e della dignità delle persone coinvolte in fatti di cronaca.