Giornata birra, Dubost (Carlsberg): segnali ripresa, corrono le analcoliche – askanews.it

Giornata birra, Dubost (Carlsberg): segnali ripresa, corrono le analcoliche

Dopo la pandemia più prodotti premium, cresce fidelizzazione ai brand
Ago 2, 2024

Milano, 2 ago. (askanews) – L’Italia da 5 anni a questa parte è stabilmente nei primi quattro posti per reputazione della birra fra i 27 Paesi europei analizzati, a riprova del fatto che la birra è ormai entrata a tutti gli effetti tra le bevande da pasto preferite dagli italiani. A certificarlo una ricerca Beer image tracker, promossa dai Brewers of Europe, realtà che riunisce le associazioni nazionali dei produttori di birra e le aziende di 28 Paesi europei per rappresentare la voce unitaria degli oltre 10.000 birrifici europei, in occasione della Giornata internazionale della birra che si celebra il 2 agosto.

Proprio in occasione dei questa giornata Olivier Dubost, managing director di Carlsberg Italia commenta alcune tendenze del comparto a partire dall’andamento dei consumi. Lo scenario economico incerto, a causa dell’inflazione del 2023 e delle sue conseguenze sul settore, ha avuto un importante impatto sul comportamento dei consumatori e sulla loro capacità di acquisto. Nonostante ciò, “è importante rilevare come il mercato della birra abbia continuato a confermare la sua vivacità e come l’interesse dei consumatori verso esperienze di consumo nuove e ricercate sia rimasto alto. A testimonianza di questo dinamismo, secondo i dati Iri, il mercato negli ultimi mesi ha mostrato segni di ripresa, con un +2,3% dei volumi, con un +3,8% nel canale horeca e +2,8% nel canale della gdo” afferma.

L’uscita da anni difficili – pandemia prima, instabilità del contesto geopolitico e aumento dell’inflazione poi – ha generato infatti maggior voglia di convivialità e condivisione, da coronare con prodotti premium e più ricercati, che garantiscono esperienze di gusto “superiori” e più “sofisticate”. Il segmento delle birre premium, sottolinea Dubost, ha visto una crescente popolarità negli ultimi anni, perché i consumatori sono diventati sempre più consapevoli non solo delle varietà e degli stili disponibili (es. dalle IPA, alle Lager, alle Blanche), ma ricercano sempre più di frequente anche birre caratterizzate da ingredienti o tecniche di produzione speciali, come la presenza di luppoli aromatici, l’uso di spezie o la luppolatura a freddo. In parallelo, nel mercato si sta affermando ancora di più la predilezione dei consumatori per brand “di fiducia”, che in un contesto complesso possono garantire qualità, autenticità e rassicurazione, forti anche della provenienza locale.

Strettamente connesso a questo scenario, un altro macro-trend da evidenziare è l’attenzione al benessere – sia mentale che fisico – che ha portato molti consumatori a cercare alternative più “light” o senza alcol. “È un trend in continua crescita, più della media del mercato e ritieniamo che questa spinta non si esaurirà nel breve periodo. In particolare, il segmento delle alcol free beers è quello che ha registrato la crescita più rapida negli ultimi 4 anni: oggi vale 53 milioni di euro ed è in crescita dell’11,4%, secondo il report Iri sull’intero 2023”. Specialmente le giovani generazioni (a partire dalla Gen Z e, in generale, gli under 40) sono più aperte a sperimentare – e anche esplorare – questo territorio, che risponde bene alla loro crescente attitudine più salutista. “Anche noi, con il nostro Birrificio Angelo Poretti stiamo puntando su una referenza analcolica che sta mostrando tassi di crescita a doppia cifra, grazie ad una qualità capace di far superare ai consumatori ogni pregiudizio sulla categoria”, sottolinea.

Infine, osserva Dubost “anche nel nostro settore, lo sguardo attento alla sostenibilità a tutti i livelli è sempre più diffuso: questo si traduce in pratiche produttive virtuose, che si impegnano a ridurre notevolmente i consumi di acqua e gli sprechi di energia, la ricerca di un packaging sempre più ecologico e riciclabile, oltre alla promozione di buone pratiche per il consolidamento del consumo responsabile. Non a caso, vediamo infatti crescere la sensibilità dei consumatori verso queste tematiche: sempre più spesso scelgono brand che riescano a conciliare esperienze di gusto appaganti con un background attento alla sostenibilità e all’inclusione”.