Siccità in Sicilia, gli agricoltori: il cambiamento climatico qui è reale – askanews.it

Siccità in Sicilia, gli agricoltori: il cambiamento climatico qui è reale

Emergenza nell’isola, razionamenti d’acqua, incendi e raccolti persi
Lug 30, 2024
Roma, 30 lug. (askanews) – Campi aridi e bruciati dal sole, fiumi in secca. Un paesaggio abituale nelle estati siciliane ma quest’anno l’emergenza siccità ha toccato livelli record: si parla di condizioni di siccità estrema per molte aree dell’isola.

Già all’inizio di maggio il governo aveva dichiarato lo stato d’emergenza, sbloccando fondi per l’acquisto di autobotti, trivellazione di pozzi e rinnovo delle stazioni di pompaggio e desalinizzazione dell’acqua. Ma nei mesi successivi il caldo torrido ha peggiorato la situazione. In queste figure del Report siccità diffuso dalla Regione Siciliana relativo a giugno 2024, si vede il cosiddetto Indice di Anomalia di Pioggia che evidenzia il rapporto tra i valori cumulati di precipitazione a giugno e i valori normali del trentennio 1991-2020: con piogge praticamente assenti. A San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, agricoltori e allevatori sono disperati: non piove da oltre tre mesi.

Beppe Palmieri, agricoltore: “La situazione è critica. Abbiamo problemi di foraggio degli animali e di acqua, a causa della siccità, perché non ha piovuto quest’anno, non abbiamo raccolto niente e ci ritroviamo a non poter dare da mangiare agli animali e da bere, per il foraggio stanno provvedendo a farci arrivare qualcosa da fuori ma per l’acqua la situazione è critica, non sappiamo come fare, abbiamo problemi di viabilità, cisterne di un certo tipo non possono salire, non abbiamo da bere per gli animali”.

Il cambiamento climatico in Sicilia è reale e attuale, dice Fabio Scarantino, anche lui agricoltore: “In un contesto come l’entroterra siciliano che vive di zootecnia, agricoltura, i cambiamenti climatici hanno un ruolo non indifferente. Sarà difficile pianificare gli sviluppi aziendali, sarà difficile”.

Secondo Coldiretti quest’anno la Sicilia dovrebbe vedere il suo raccolto di grano crollare di oltre il 50%; inoltre a causa della siccità, con forte impatto anche su alberi da frutto, vigneti e uliveti, i danni sono stimati in oltre 2,7 miliardi di euro. Con il caldo e i terreni secchi a luglio sono inoltre andati persi 5.800 ettari di terreni agricoli a causa degli incendi. A causa della siccità, inoltre, circa 2 dei 5 milioni di abitanti della Sicilia sta subendo razionamenti dell’acqua. Complessivamente 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile. A Enna, ad esempio, l’acqua potabile viene erogata a giorni alterni. Il presidente della Regione Renato Schifani ha provato a tranquillizzare anche per la stagione turistica già nel pieno: “I turisti possono venire in Sicilia con assoluta tranquillità, senza timori di sorta per la disponibilità dell’acqua – ha detto dopo alcuni allarmi usciti anche sulla stampa straniera – nessuno nasconde che stiamo affrontando un periodo di siccità con pochi precedenti, ma il governo della Regione sta profondendo ogni sforzo per garantire la disponibilità idrica, facendo fronte agli errori e alla mancanza di programmazione del passato”.