Roma, 22 lug. (askanews) – Folla di giornalisti e telecamere davanti alla casa di Kamala Harris a Washington DC dopo che Joe Biden si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca dandole il suo sostegno come candidata dem.
La vicepresidente degli Stati Uniti, 59 anni, possibile sostituta di Biden – la decisione definitiva sul nome arriverà dalla prossima convention democratica di Chicago a metà agosto – potrebbe scrivere una nuova pagina di storia americana: lo fece già nel gennaio 2021, diventando la prima vicepresidente donna, la prima afroamericana e la prima anche di origine asiatica. Potrebbe proseguire su questa strada, se vincesse la nomination del partito democratico e le elezioni.
Harris, di padre giamaicano professore di economia, e madre indiana, ricercatrice, dopo aver ringraziato Biden per il sostegno in un comunicato, ha promesso di fare tutto ciò che è in suo potere “per unire il partito Democratico, la Nazione e per sconfiggere Donald Trump”, anche se la sua candidatura non è scontata.
Nativa di Oakland, in California, Harris è stata procuratrice generale della California (2011-2017), diventando la prima donna e la prima persona di colore a capo dei servizi giudiziari dello Stato più popoloso del Paese. È stata senatrice, prima donna di origine indiana in questo ruolo. Nel 2020 Biden la nominò sua vice, anche come simbolo dell’America multietnica.
Tra le sue battaglie, ha difeso con forza il diritto all’aborto, le differenze di genere e la lotta alle diseguaglianze sociali.
Ha fatto però qualche passo falso su questioni delicate di diplomazia e immigrazione come quando in Guatemala in un discorso disse ai migranti di “non venire”. Ha sempre dato un’immagine di sé sorridente e rilassata, il marito Doug Emhoff, “Second Gentleman”, è rimasto un po’ in disparte. La stampa americana l’ha talvolta giudicata priva di statura, cosa che i suoi sostenitori hanno spiegato come un pregiudizio sessista. Anche Vogue l’ha criticata per essersi presentata a volte in modo poco formale, con le sneakers. Ma la sua preparazione giudiziaria e il suo curriculum, qualora venisse designata come candidata per la Casa Bianca, potrebbero rivelarsi importante per tenere testa a Trump alle prese con diversi problemi legali.