I Marvel Studios con Apple Vision Pro e le altre meraviglie di Venice Immersive – askanews.it

I Marvel Studios con Apple Vision Pro e le altre meraviglie di Venice Immersive

Intervista con i curatori della sezione della Mostra del Cinema di Venezia
Lug 18, 2024
Venezia, 18 lug. (askanews) – Dal 27 agosto al 7 settembre, al Lazzaretto di Venezia, andrà in scena l’ottava edizione di Venice Immersive, la sezione della Mostra del Cinema interamente dedicata all’Extended Reality e all’Intelligenza Artificiale. La Biennale è stata la prima, nel 2017, a concedere spazio istituzionale e a riconoscere come nuovo linguaggio artistico le possibilità offerte da queste nuove tecnologie. È l’unico festival internazionale ad aver attivato una linea dedicata alla formazione di nuovi talenti del settore all’interno della Biennale College e da tre anni ha lanciato anche un mercato parallelo alle giornate di esposizione.

“Possiamo dire di aver visto progetti incredibili quest’anno, – racconta la co-curatrice Liz Rosenthal – il che dimostra la forza dei progetti negli headset. Una delle maggiori innovazioni di questa edizione saranno le narrazioni in mixed reality perché le strumentazioni spingono nella direzione di miscelare mondo virtuale e reale insieme”.

Tra i titoli più interessanti del 2024 spicca la presenza dei Marvel Studios con un’animazione, What If? An Immersive Story di Dave Bushore, appena lanciata per Apple Vision Pro, che permetterà ai fan del genere di vivere l’azione con i propri supereroi. Gli appassionati d’arte, invece, saranno accompagnati dai maestri dell’impressionismo a spasso tra le opere del Musée D’Orsay in “Un soir avec les impressionistes” di Pierre Gable.

Tutto sarà interattivo: dalle esperienze cinematografiche aumentate, come in The Realm of Ripley dei coreani Chuck e Jung Chae, dove la storia si modifica attraverso gli stimoli e le scelte dell’audience con esiti sempre diversi, al documentario sui dinosauri di David Attenborough, Museum Alive di Bhaumik Patel, in cui ognuno potrà creare un proprio percorso esplorativo.

Non mancano poi stranezze, come la serie di concerti dell’artista canadese Tosca Teràn, che con il progetto Symbiosis mixerà la sua musica con gli impulsi elettrici prodotti da funghi e muffe insieme alle vibrazioni emesse dalla platea: un’esperienza scientifica ai limiti della new age. Per gli entusiasti delle danze coreografiche, nulla da invidiare agli ipnotici spettacoli di Sadeck Barrabah nello show a scatole cinesi Free Ur Head di Tung-Yen Chou, dove il pubblico, seguendo indicazioni luminose, si muoverà creando coreografie.

“La Biennale – conclude il co-curatore Michel Reilhac – ha creduto fin dal principio che questa fosse una nuova forma d’arte, materializzando fiducia e impegno con investimenti e personale tecnico. Così abbiamo avuto la possibilità di dare vita a questo spazio con lo stesso rispetto riservato agli artisti della Biennale d’Arte, di Architettura o della Mostra del Cinema. Nessuna altra istituzione al mondo vanta tanti progetti e con la medesima cura professionale nella presentazione di ogni opera”.

Servizio di Federica Polidoro