Genova, 15 lug. (askanews) – “Se un finanziamento è lecito non vedo dove sia il problema. Semmai i problemi riguardano la corruzione. Io per mestiere incontro centinaia di imprenditori e parto dal presupposto di avere a che fare con una persona perbene, non chiedo la fedina penale o l’albero genealogico. Che in passato ci fosse un sistema che si basava su questo è innegabile, altrettanto vero è che la caccia alle streghe non fa bene a nessuno”. Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, parlando con i giornalisti dell’inchiesta che ha portato il governatore ligure Giovanni Toti agli arresti domiciliari a margine dell’evento “L’Italia del sì” alla stazione marittima di Genova.
“Se qualcuno ha sbagliato – ha aggiunto Salvini – è giusto che paghi. Però guardare con sospetto sia gli imprenditori che i sindaci che gli amministratori fermerebbe il Paese. Se uno ti dà qualcosa in cambio di qualcos’altro non funziona, ma speriamo che ci siano tanti imprenditori e tanti cittadini che diano una mano alla politica. Servono italiani perbene che in maniera trasparente finanzino la politica, perché la politica è quella che sta portando lo sviluppo di Genova e della Liguria. Spero che in tanti abbiano ancora fiducia nella politica, poi se qualcuno lo fa con cattive intenzioni è giusto che ne paghi le conseguenze”.
“Spero – ha concluso il vice premier – che possa tornare in ufficio a fare il suo lavoro e poi se ci sarà un processo, si difenderà al processo. Però tenere agli arresti qualcuno senza neanche dargli la possibilità di andare a fare il suo lavoro mi sembra qualcosa di inusuale”.