Roma, 15 lug. (askanews) – Non si ferma l’attacco della Cocciniglia tartaruga ai pini domestici di Tirrenia e di Marina di Pisa, che ormai ha infestato tutto il litorale: decine di migliaia di esemplari sono a rischio ed i trattamenti endoterapici potrebbero non bastare più. “Per evitare che l’insetto arrivi fino a Pisa e alla Versilia, passando per San Rossore, è necessario introdurre quanto prima il suo parassitoide”, ovvero l’insetto antagonista. E’ l’allarme e insieme l’appello lanciato dal presidente di Fedagripesca Toscana, Fabrizio Tistarelli.
La situazione appare gravissima. “In primis – osserva Tistarelli – perché questa zona rischia di perdere l’intero patrimonio pinicolo che la caratterizza, oltre alla produzione stessa dei pinoli. Il danno che questa specie aliena sta provocando all’intero ecosistema, inoltre, è gigantesco”.
La questione riguarda sia l’ambito delle abitazioni private, dove chi può dispone trattamenti endoterapici, che le aree pubbliche. Qui la regione sta intervenendo tempestivamente sui focolai, ma i trattamenti in corso potrebbero non essere sufficienti a contenere l’avanzata dell’insetto. “L’intera pineta di questo territorio è a rischio – avverte Tistarelli – In questa fase è fondamentale contenere la minaccia, evitando di trasportare materiale infetto in zone limitrofe. Non è possibile, secondo il nostro punto di vista, procedere con un trattamento a tappeto, perché andrebbe a distruggere la micro fauna esistente”.
“Per arginare una situazione che è già fuori controllo serve lanciare il parassitoide della Cocciniglia tartaruga nelle zone attaccate. Si tratta di introdurlo nell’ambiente, per debellare una minaccia che, altrimenti, rischia di estendersi a macchia d’olio fino a Pisa, per poi arrivare alla Versilia. Bisogna accelerare i tempi, il danno è già enorme”.