Washington DC, 12 lug. (askanews) – Nella attesissima conferenza stampa di fine vertice Nato, durata poco meno di un’ora, il presidente Usa Joe Biden ha ribadito la sua convinzione di essere il candidato più qualificato per vincere le elezioni di novembre, ma ha ammesso che altri democratici potrebbero battere l’ex presidente Donald Trump, come la sua attuale vice Kamala Harris. E replicando sul suo stato di salute, ha fatto notare che nessuno chiede a Trump un test neurologico.
Una gaffe Biden l’ha fatta, riferendosi erroneamente alla vicepresidente Kamala Harris chiamandola “vicepresidente Trump”. “Ottimo lavoro, Joe!” ha ironizzato in un post su Truth Trump stesso. A cui, dopo la conferenza, Biden ha risposto su X: “A proposito: sì, conosco la differenza. Uno è un pubblico ministero e l’altro è un criminale”, ha scritto, riferendosi al precedente ruolo di Harris come procuratore generale della California e alla recente condanna di Trump a New York.
Aveva commesso un errore simile anche qualche ora prima, chiamando accidentalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “Presidente Putin”, mentre lo presentava durante un evento Nato. Ma in quel caso si era subito corretto e ci aveva scherzato sopra con Zelensky.
“Credo di essere il più qualificato per governare. E penso di essere il più qualificato per vincere. Ma ci sono altre persone che potrebbero battere Trump”, tuttavia “è terribilmente difficile partire da zero. E sai, parliamo di, sai, soldi raccolti – non stiamo andando male. Metteremo 220 milioni di dollari in banca. Stiamo andando bene”, ha detto. Il tutto dopo che la CNN ha riferito che i donatori democratici sono profondamente preoccupati e trattengono assegni di ingente entità a fronte del polverone sollevatosi dopo il dibattito con Trump sulla salute mentale del presidente.
In realtà il curriculum di Biden non è in dubbio. Il presidente ha avuto più esperienza politica di chiunque. Ma ciò che preoccupa coloro che chiedono che si faccia da parte è la sua capacità di governare per un altro mandato. Biden è stato incalzato sulla possibilità di riconsiderare la sua posizione sulla permanenza in corsa se gli fossero stati mostrati dati secondo cui la vicepresidente Harris avrebbe ottenuto risultati migliori contro Trump. “No, a meno che non tornino e dicano che non c’è modo di vincere”, ha risposto. Ma, poi ha aggiunto sussurrando enfaticamente: “Nessuno lo dice. Nessun sondaggio lo dice”.
Alla domanda se dovesse sottoporsi a un altro esame neurologico, Biden ha risposto ai giornalisti: “Ho sostenuto tre esami neurologici significativi e intensi… a febbraio, e dicono che sono in buona forma”. Ha anche difeso la sua salute neurologica, affermando che le decisioni che prende ogni giorno sono la prova che è sano: “Ogni singolo giorno mi sottopongo a test sulla mia capacità neurologica. Decisioni che prendo ogni giorno”, ha detto. Biden ha voluto pure scherzare sul numero schiacciante di commenti anonimi emersi dalla sua campagna e dalla sua amministrazione nelle ultime settimane, dicendo ai giornalisti: “Parlate con il mio staff. Tutti voi parlate con il mio staff. A volte il mio staff parla molto”.
Verso la fine Biden ha alzato la voce e si è animato quando ha parlato di armi. Ha sottolineato il numero di bambini uccisi ogni anno dalle armi da fuoco e si è scagliato contro la National Rifle Association e la Corte Suprema. Parlando di minacce alla democrazia, Biden ha fatto il suo primo riferimento della serata al Progetto 2025, una proposta politica conservatrice in espansione mirata al potenziale secondo mandato di Trump.
La risposta più complessa è stata quella sul coinvolgimento della Cina nella guerra tra Russia e Ucraina: Biden ha affermato di pensare che il presidente cinese Xi Jinping creda che la Cina possa sfruttare la propria posizione economica presso i paesi stranieri, ma Xi deve capire che “c’è un prezzo da pagare”. Inoltre Biden ha affermato di non avere “alcuna buona ragione per parlare con Putin in questo momento”. “Non sono pronto a parlare con Putin a meno che lui non sia pronto a cambiare il suo comportamento”, ha affermato. Per poi correggere lievemente il tiro: “Penso di essere pronto a parlare con qualsiasi leader voglia parlare, anche se Putin mi chiamasse e volesse parlare”, ha detto. “Il punto è che sono pronto a parlare con chiunque, ma non vedo alcuna inclinazione”.
Su Harris è tornato più volte, l’ha descritta come una “persona di prim’ordine”: “Innanzitutto, il modo in cui ha gestito la questione della libertà del corpo delle donne, di avere il controllo sui loro corpi. In secondo luogo, la sua capacità di gestire quasi ogni questione sul tavolo, era una procuratrice eccezionale, una persona di prima categoria, e al Senato è stata davvero brava”, ha detto. “Non l’avrei scelta se non avessi pensato che fosse qualificata per essere presidente. Fin dall’inizio, non ho fatto mistero di questo. È qualificata per essere presidente. Ecco perché l’ho scelta”. Tuttavia non intende ancora cederle il passo. Anzi, il presidente Usa lo ha dichiarato più e più volte durante il colloquio con i giornalisti: “Sono qui per finire il lavoro”.