Roma, 11 lug. (askanews) – Sono tre sono le questioni principali sul tavolo oggi nella seconda giornata di colloqui in Qatar tra Israele, Hamas e i mediatori internazionali, secondo Al Jazeera: i nomi dei prigionieri palestinesi e israeliani che saranno rilasciati nella prima fase del piano, la sicurezza e la presenza militare israeliana nel sud di Gaza, lungo il confine con l’Egitto e la terza, probabilmente la più difficile, la transizione dalla prima fase ad un cessate il fuoco potenzialmente permanente nella Striscia di Gaza.
Intanto, secondo i media Usa, Hamas ha accettato un piano di “governo provvisorio” nella Striscia di Gaza come parte della seconda fase di un accordo che porrebbe fine alla guerra e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce David Ignatius, editorialista del Washington Post che cita una fonte all’interno dell’amministrazione Biden che ha familiarità con i colloqui in corso. Il governo provvisorio, secondo la stessa fonte, non sarà legato né ad Hamas né alle forze israeliane, ma prevederà una forza di circa 2.500 sostenitori dell’Autorità Palestinese a Gaza a cui saranno affidate le questioni di sicurezza, dopo essere stati addestrati da funzionari americani.
La fonte ha affermato che i sostenitori dell’Autorità palestinese a Gaza sono già stati identificati e confermati da Israele. Secondo la fonte, Hamas ha detto ai mediatori egiziani e del Qatar di essere “pronto a cedere il controllo nel quadro di una soluzione provvisoria”.