Genova, 1 lug. (askanews) – “La necessità di ritrovare al più presto un equilibrio tra le esigenze dell’inchiesta e quelle del governo della Regione, organo di rango Costituzionale” è stato uno dei temi al centro dell’incontro tra il presidente della Regione Liguria, attualmente sospeso, Giovanni Toti, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e il capogruppo di Noi Moderati alla Camera, Pino Bicchielli. Lo spiega in una nota l’avvocato Stefano Savi, difensore del governatore ligure, dopo l’incontro che si è svolto questo pomeriggio nella sua villa di Ameglia, in provincia di La Spezia, dove è agli arresti domiciliari dal 7 maggio con l’accusa di corruzione.
“Un tema centrale – aggiunge Savi dopo essere stato informato da Toti dei contenuti dell’incontro – per tutta la politica, dal momento che le misure cautelari e la conseguente sospensione della presidenza eletta dai cittadini non possono, prolungate a tempo indeterminato, configurarsi come una decadenza di fatto dall’incarico, vietata dalla legge stessa. Pertanto il presidente Toti, in piena sintonia con gli interlocutori, ha auspicato che al più presto si arrivi ad una soluzione di equilibrio tra le varie esigenze. Soluzione che, in analoghi casi precedenti, è stata trovata”.
“Toti – prosegue la nota – ha sottolineato inoltre la necessità di fare chiarezza al più presto, a livello legislativo, sul tema dei finanziamenti alle forze politiche e i sui limiti dell’azione politica di stimolo e sollecitazione nei confronti delle amministrazioni affinché diano, nei termini di legge, risposte solerti ed efficaci”.
“Due temi – sottolinea l’avvocato difensore – sollevati dall’inchiesta ma che riguardano tutta la politica. Come già per altro scritto nelle istanze presentate ai magistrati e sottolineato durante l’interrogatorio, l’esistenza stessa di ipotesi di reato su finanziamenti registrati nei termini di legge e su interventi di sollecitazione politica al disbrigo di pratiche, esse stesse legittime formalmente e sostanzialmente, inibisce non solo Toti, che ovviamente ha già dichiarato di non intendere per il futuro porre in essere simili attività, ma ogni soggetto politico da attuare tali azioni, che pure sono indispensabili alla politica, almeno fino a quando una sentenza o un intervento del legislatore avrà chiarito in modo inequivocabile i loro contorni di legalità”.
“Per quanto riguarda – conclude la nota – il futuro del governo regionale, ad un anno e mezzo dalla sua naturale scadenza, esso dovrà essere tema di ampio confronto con i partiti, le amministrazioni civiche che si riconoscono nella maggioranza politica e i vari portatori di interesse del territorio. Un percorso che sarà attivato non appena il presidente avrà recuperato una almeno parziale agibilità politica e di comunicazione”.