Glasgow, 1 lug. (askanews) – Fra pochi giorni il partito laburista britannico potrebbe riconquistare la sua ex roccaforte Glasgow, in Scozia: molti elettori sarebbero infatti pronti a voltare le spalle allo Scottish National Party (SNP) a favore del partito laburista di Keir Starmer alle elezioni legislative in programma il 4 luglio nel Regno Unito, mettendo così a rischio la storica battaglia per l’indipendenza della nazione. Come Suzi Green, 26 anni:
“Penso che il Labour sia davvero l’unica opzione in Scozia se vuoi vedere un cambiamento, e penso che in generale sia quello che io e i miei amici stiamo facendo”.
“Sì, l’ho sempre sostenuto, è proprio il modo in cui siamo cresciuti”, afferma May McCraw, pensionata da sempre pro-labour.
“Voterò per lo Scottish National Party (SNP). Sempre. Non perché ami l’SNP, ma voglio che la Scozia sia indipendente – spiega invece Billy Steele, che lavora in un caffé – E poi, una volta che la Scozia sarà indipendente, allora potremo votare, poi ci sarà l’intero rimpasto e l’SNP diventerà irrilevante. E poi ripenserò, ad esempio, a dove sono le mie linee rosse”.
Disillusa invece la proprietaria di un caffé, Ann Anson:
“Beh ho 63 anni e questa è la prima volta in assoluto che non voto, quindi questo dice qualcosa, non è vero? E non sono solo io, conosco molte altre persone che hanno praticamente perso la fiducia nel governo”.
Nell’ultimo referendum sull’indipendenza scozzese del 2014 il 55% degli elettori si era espresso per restare nel Regno Unito.
Tuttavia, se lo Scottish National Party (SNP) al voto del 4 luglio riporterà la maggioranza dei seggi scozzesi, cosa molto probabile, potrebbero riaprirsi le trattative per un nuovo referendum sull’indipendenza. Da parte sua il partito laburista spera che un buon risultato alle legislative lo spinga alla guida del Parlamento di Edimburgo alle prossime elezioni locali nel 2026, posizione che gli permetterebbe di rimandare l’idea di indipendenza sine die.