5 scenari per il futuro dell’adattamento ai cambiamenti climatici – askanews.it

5 scenari per il futuro dell’adattamento ai cambiamenti climatici

Nuovo rapporto dell’Arthur D. Little Blue Shift Institute “We're doomed, now what?”
Giu 27, 2024
Roma, 27 giu. – Il rapporto dell’Arthur D. Little (ADL) Blue Shift Institute, intitolato “We’re doomed now what?”, analizza come le aziende devono adattarsi all’aumento delle temperature globali, previsto fino a 3°C entro il 2100. La strategia di adattamento sarà fondamentale per la pianificazione aziendale entro il 2040, diventando inseparabile dalla strategia aziendale stessa. Lo studio condotto da ADL in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO) delle Nazioni Unite (ONU) e l’agenzia di design fiction Making Tomorrow, della durata di 4 mesi, è stato realizzato con oltre 40 interviste con dirigenti aziendali, esperti di adattamento climatico, capitalisti di rischio (VC) e start-up e sono stati realizzati due sondaggi con 70 intervistati. Successivamente, sono state esplorate le implicazioni dell’adattamento per una gamma di possibili futuri, prendendo in considerazione specifiche combinazioni di variabili economiche e comportamentali critiche. Ciò ha consentito di sviluppare una serie di proiezioni future plausibili, poi analizzate in termini di impatto, utilizzando approcci di design fiction. È stato quindi immaginato come ogni proiezione futura avrebbe dato origine a una serie di aspettative funzionali e necessità tecnologiche per l’adattamento. Infine, sono state identificate una serie di soluzioni di adattamento nonché tecnologie e capacità abilitanti rilevanti per le aziende indipendentemente dalle incertezze future, e sviluppato una guida su come intraprendere il percorso di adattamento.

“Dallo studio emerge chiaramente che l’adattamento non è una scelta, ma è una direzione obbligata,” afferma Saverio Caldani, CEO di ADL Italia e Spagna. “Per i dirigenti, ciò che risulta sempre più complesso è decidere quale sia la strada giusta da imboccare oggi, guardando al futuro: il cambiamento climatico sta diventando un vincolo sempre più importante sulla strategia aziendale e, nei prossimi 15 anni, sarà parte integrante di tutta la pianificazione. Gli ostacoli maggiori sono il deficit progettuale, la resistenza al cambiamento, la mancanza di fondi e le limitazioni tecnologiche”.

L’adattamento al cambiamento climatico esige di essere integrato con gli sforzi di mitigazione e resilienza. Le 4 sfide future dovranno dunque:

  1. Assicurare le Risorse: Garantire la disponibilità di materie prime e risorse critiche, affrontando scarsità d’acqua, calo della produzione agricola e interruzioni delle rotte di approvvigionamento.
  2. Adattare la Produzione: Modificare i processi industriali e di produzione per far fronte ai cambiamenti climatici, garantendo approvvigionamenti energetici e idrici e migliorando la produttività.
  3. Proteggere: Salvaguardare siti e risorse industriali dagli impatti climatici, attraverso rilevamento, protezione, progettazione resiliente e ricollocazione dei siti.
  4. Vendere: Commercializzare beni e servizi competitivi in un contesto di cambiamento climatico, sviluppando nuovi prodotti e servizi e adattandosi a nuovi modelli di consumo.
Il rapporto esplora cinque scenari di adattamento, modellando possibili futuri, che potrebbero in parte coesistere, basati su variabili economiche e comportamentali:

  1. Green Communities forti cambiamenti nel comportamento dei consumatori ma finanziamenti limitati. Questo è un mondo con risorse scarse in cui prosperano iniziative di adattamento di base, senza progetti su larga scala.
  2. Lonely at the top (gap economico): nessun cambiamento nel comportamento dei consumatori ma elevata pressione competitiva. L’adattamento è guidato dai leader del mercato globale che mirano a clienti benestanti in una società a due velocità altamente diseguale.
  3. Wild Green West: finanziamenti forti ma poca regolamentazione. Ciò è caratterizzato da un caos creativo in cui le iniziative di adattamento germogliano ovunque, alimentate dal capitale privato ma prive di qualsiasi spina dorsale normativa.
  4. Don’t Look Up finanza limitata e nessun cambiamento nel comportamento dei consumatori. Questo è un futuro pessimista in cui né i clienti né le istituzioni finanziarie si sono adattati alla nuova realtà climatica.
  5. Adaptation Surge: tutte le variabili favoriscono l’adattamento. Questa è un’utopia relativa in cui l’adattamento è la norma, che ripristina le aspettative e crea nuovi mercati e nuove esigenze.
Le tecnologie rilevanti per l’adattamento includono:

  • Rilevamento: Internet of Things (IoT), telerilevamento e LiDAR.
  • Simulazione: Gemelli digitali e intelligenza artificiale generativa.
  • Previsione: Reti neurali grafiche (GNN) per la previsione.
L’innovazione tecnologica sarà fondamentale, ma dovrà essere accompagnata da un’adeguata comprensione dei rischi climatici e dallo sviluppo di ecosistemi di partner locali. Le aziende devono superare ostacoli come la mancanza di conoscenza, resistenza al cambiamento, mancanza di fondi e limitazioni tecnologiche, adottando un approccio integrato nella loro strategia aziendale.

In conclusione, il rapporto sottolinea che l’efficacia dell’adattamento dipenderà dalla collaborazione tra governi, aziende, comunità locali e individui. La strategia di adattamento deve essere una parte integrante della strategia aziendale, superando il dilemma del prigioniero, in cui gli investimenti tempestivi in adattamento sono cruciali per garantire un vantaggio competitivo a lungo termine.