Mantova, 27 giu. (askanews) – “La grandinata terribile che ha colpito la provincia di Treviso nel luglio scorso ha richiesto molti mesi per riparare le auto danneggiate da chicchi di grandine grandi quanto mandarini. Il tempo atmosferico sta cambiando: da un lato dobbiamo mitigare e contrastare questo cambiamento, dall’altro dobbiamo adarttarci. Adattarci significa anche usare bene l’acqua che abbiamo, quindi non sprecarla, recuperare l’acqua dei depuratori per usi, per esempio, legati all’agricoltura, e poi ridurre le perdite di rete. Assieme a una pressione sull’uso razionale anche da parte dei cittadini, questo può per ora mettere in sicurezza l’Italia. Però sappiamo che l’avanzare dei mutamenti climatici ci porrà anche sfide di questa natura”. Così Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, intervistato da askanews a margine del Seminario Estivo di Symbola in corso al Teatro Bibiena di Mantova.
“Oggi – prosegue Realacci – si incontrano su questo da un lato gli italiani che su questo hanno avuto riconoscimenti anche internazionali, a comunciare da Riccardo Laventini che vinse il Nobel dato all’Ipcc proprio per gli studi sui cambiamenti climatici, a Maurizio Martina, che è un alto dirigente della Fao, a rappresentanti delle organizzazioni dell’acqua fanno la propria attività principale, quindi le utilities, i consorzi di bonifica, le istituzioni e i cittadini come elemento di spinta per un futuro che non è fatto chiudendo gli occhi ai cambiamenti in atto”