Roma, 27 giu. (askanews) – Parte da domani il countdown di un anno per la piena applicazione della direttiva dello European Accessibility act, ovvero la legge europea sull’accessibilità che punta a fornire gli strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo alle persone con disabilità un migliore accesso a prodotti e servizi. Il documento tradotto e recepito in Italia è tuttavia privo dei principali requisiti tecnici per l’accessibilità. A segnalarlo è il nuovo report di AccessiWay Italy, start up under 30 impegnata a promuovere l’accessibilità digitale.
Le barriere digitali, apparentemente meno visibili, sono al pari di quelle fisiche il vero ostacolo che impedisce ad oltre 87 milioni di cittadini europei (13 milioni in Italia) che vivono una forma di disabilità di poter accedere alle informazioni e ai servizi contenuti nei siti istituzionali dell’Ue. Un dato sconfortante se si tiene conto che lo European Accessibility Act era stato annunciato come una vera e propria rivoluzione inclusiva ma ad oggi si è trasformato in un clamoroso flop a danno di chi vive quotidianamente una condizione di disabilità.
Assicurare che i contenuti online siano accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive, non è solo una questione di conformità alle normative, ma anche di giustizia sociale e inclusione. Dall’audit di AccessiWay della versione italiana del European Accessibility Act, emerge che il primo file sulla normativa che regola l’accessibilità in Europa non è accessibile. Il report PDF/UA allegato evidenzia diversi errori rilevati nel documento PDF che non rispetta le linee guida di accessibilità; testi che non sono leggibili da software di lettura dello schermo, immagini senza descrizioni alternative, o altri elementi non accessibili. Queste sono solo alcune delle criticità emerse, in generale, vengono disattese gran parte di quegli accorgimenti tecnici fondamentali nella progettazione e sviluppo di siti web realmente inclusivi.
Per Edoardo Arnello, Ceo di AccessiWay Italy, “è sorprendente che proprio il sito contiene le linee guida europee tradotte per l’Italia per l’accessibilità digitale sia inaccessibile per chi ha una disabilità. Questo dimostra quanto quella dell’accessibilità digitale sia una sfida complessa che va gestita a 360 gradi vista la delicatezza dei temi e l’impatto che alcuni errori o sviste possono avere sulla fruibilità dei contenuti e quindi dei diritti che debbono essere uguali per tutti i cittadini. Con la nostra attività stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che l’accessibilità web è un elemento essenziale per garantire che tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive, possano accedere e utilizzare le risorse online in modo efficace. Migliorare l’accessibilità non solo rende il sito web conforme alle normative, ma promuove anche inclusività e uguaglianza”.