Milano, 22 giu. (askanews) – Rivoluzionare il rapporto tra persona e cura radioterapica. Partendo ovviamente dallo studio del campione italiano. Presentati i risultati dell’indagine AstraRicerche per AIRO durante il 34°Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Radiologia e Oncologia Clinica (AIRO) nell’ambito del 1° Congresso Congiunto delle Società Scientifiche nell’Area Radiologica in corso a Milano. Abbiamo parlato con Marco Krengrli, Presidente AIRO:
“La radioterapia è una disciplina relativamente poco conosciuta, la nostra società scientifica ha pensato di approfondire questo aspetto con una survey. Innanzitutto circa il 50% delle persone intervistate hanno dichiarato di aver avuto già dei contatti con la radioterapia. Oltre il 50% delle persone pensa che in effetti ci possa essere una radioattività residua che assolutamente non è realistica. Un 60% e oltre pensano che la radioterapia limiti in modo importante quelle che sono le attività che la persona può normalmente svolgere. In ultimo è emerso che si ritiene che la persona, il professionista, non sia un medico professionista ma che sia un altro tipo di figura professionale. Questo ci fa pensare che dobbiamo fare un ampio sforzo per cercare di dare delle conoscenze alla popolazione, e non soltanto ai colleghi e l’ambito medico in modo da far si che la radioterapia sia più conosciuta per quello che è, ossia un trattamento anti tumorale ma che nella grande maggioranza dei casi dà degli effetti collaterali limitati e in molti casi può essere curativa con la chirurgia o con terapie farmacologiche anti tumorali”.
Una tre giorni intensa, di studio, condivisione e discussione. Per dare importanza e sottolineare lo slogan del congresso. Curare per guarire. È poi intervenuto Pierluigi Bonomo, Responsabile Commissione Scientifica AIRO:
“Sottolinea in modo molto incisivo il potenziale curativo della radioterapia che spesso è dimenticato. È una strategia di fondamentale importanza nella lotta contro il cancro. Oltre sei pazienti su dieci vengono sottoposti ad un trattamento radiante che nella gran parte dei casi ha un potenziale curativo, da solo o in associazione alle altre terapie oncologiche, quindi la chirurgia e le terapie sistemiche”.
Non solo indagine statistica, ma anche tante novità ad arricchire il Congresso. Oltre alle innovazioni per le cure radioterapiche. Infine è intervenuto Stefano Pergolizzi, Presidente Eletto AIRO:
“Risultati clinici importanti nella cura del cancro del polmone che è un big killer, hanno messo in evidenza l’importanza del farmaco radiazione associato alla chemioterapia e a farmaci a bersaglio molecolare, dove l’associazione tra il farmaco chemioterapico e il farmaco radiazione ionizzante e la immunoterapia consente un notevole passo in avanti nella cura dei pazienti con queste tipologie”.
Da una parte la società, con i suoi pregiudizi e i suoi miti radicati. Dall’altra una comunità scientifica compatta e decisa. Vogliosa soprattutto di portare alla conoscenza di tutti gli enormi passi avanti delle cure radioterapiche.