Roma, 20 giu. (askanews) – Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge sulle materie prime critiche. Lo ha annunciato il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nella conferenza stampa al termine del Cdm.
Il decreto, approvato su proposta del Mimit e del Mase, adegua la normativa nazionale sul settore minerario a quella europea prevista dal Regolamento dell’aprile scorso.
Il Regolamento, ha spiegato Urso, “consente all’Unione e all’Italia di avere gli elementi necessari ad affrontare la transizione green e digitale”.
Urso ha spiegato che il Regolamento individua 34 materie prime critiche e di esse “nel territorio italiano nel abbiamo almeno 15”. Il decreto riguarda sia le attività di estrazione, che la lavorazione, che il ricilaggio delle materie prime critiche.
“Un progetto, per essere definito strategico – ha detto Urso – deve essere validato dalla Commissione europea. Sappiamo che alcuni progetti saranno presto presentati dalle imprese” e il decreto fornisce quindi la copertura legislativa per intervenire.
Il decreto sulle materie prime critiche approvato dal Consiglio dei Ministri “semplifica le procedure per le autorizzazioni e finalizza un miliardo di euro del fondo Made in Italy, come prima dotazione, per sviluppare la filiera strategica dell’estrazione e contribuire così a far nascere un grande attore nazionale che oggi manca”.