Napoli, 19 giu. (askanews) – “Andavano di corsa, loro come sapete soffrono di insonnia, quindi non sapevano che fare stanotte e hanno approvato sto decreto. No, non è né un’Italia più giusta né un’Italia più forte, è un’Italia a rischio”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine di un evento a Napoli ha commentato il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull’Autonomia differenziata, arrivato dopo una lunga maratona notturna alla Camera.
Il governatore ha ricordato che “noi siamo i principali nemici del Sud della cialtroneria, delle chiacchiere, della disamministrazione”. Questo progetto di autonomia, secondo De Luca, presenta diverse criticità che “la Meloni non può non conoscere. La prima riguarda il residuo fiscale, l’autonomia, così come concepita, consente alle Regioni del Nord di trattenere una parte dei tributi nazionali, Iva, Irpef, Irap nelle Regioni di appartenenza. Questo significa che non ci saranno più le risorse per finanziare la perequazione. Secondo, è a rischio il sistema sanitario pubblico. L’autonomia differenziata significa che le Regioni del Nord potranno fare, oltre che il contratto nazionale per il personale sanitario, un contratto aggiuntivo regionale con cui possono triplicare le retribuzioni del personale. Questo significa la crisi definitiva della sanità pubblica, perché il Sud non avrà la possibilità di fare queste operazioni. Questo vale per la scuola, ma anche per la sanità. E poi ovviamente rimane il grande tema dei Lep. Dovevamo fare l’autonomia differenziata avendo deciso prima quali erano i livelli essenziali di prestazioni, cioè gli uguali diritti civili per tutti i cittadini italiani, dal Piemonte alla Sicilia. Questa cosa è completamente saltata, quindi la prospettiva concreta è questa: chi è ricco sarà più ricco, chi è povero sarà maledetto nei secoli dei secoli”, ha concluso De Luca.