Roma, 3 giu. (askanews) – “Nessuna polemica verso il presidente della Repubblica che ha il mio rispetto, il rispetto della Lega e quello degli italiani, rispetto che non hanno altri leader e presidenti europei che rischiano di trascinare l’Italia nella terza guerra mondiale”. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini torna a smorzare, di buon mattino, intervistato ad Agorà su Rai Tre, l’attacco della Lega al Colle arrivato ieri con un post su X del senatore del Carroccio e candidato alle Europee Claudio Borghi. Sotto accusa di Borghi, tanto da chiederne le dimissioni, il passaggio del messaggio del capo dello Stato ai prefetti in occasione della Festa della Repubblica in cui Mattarella parlava dell'”Unione Europea di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità”.
Già domenica sera, con una intervista su Rete 4, a cui è seguita una nota della Lega, Salvini aveva precisato che non c’era “nessuna polemica con Mattarella, non chiediamo le sue dimissioni”. Parole che i principali quotidiani raccontano siano state suggerite da una telefonata della premier Giorgia Meloni, ancora silente sul caso. Ma Salvini smentisce che si siano parlati: “Visto che qualche settimana fa è uscito un dossier sullo spionaggio, metto a disposizione il tabulato telefonico del mio telefonino. Sarà la cinquantesima telefonata tra me e Giorgia Meloni inventata dai giornali. Ci sentiamo spesso per parlare non di polemiche o problemi ma per costruire”.
Nell’attesa di vedere se la presidente del Consiglio dirà una parola sulla vicenda, da Fdi il caso viene considerato chiuso: “Mi sembra che siano polemiche che non abbiamo motivo di alimentare, sono abbondantemente chiuse e superate”, dice il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto. “Sicuramente quella di Borghi è stata un’uscita inopportuna” ma “ho visto che la polemica è stata smontata da Salvini”, osserva il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Salvini – aggiunge – ha riconfermato piena fiducia a Mattarella e ha detto che nessuno pensa di chiedere le sue dimissioni. A me serve capire se c’era volontà di attaccare il presidente e mi fido di Salvini che dice che non c’era”. Resta la freddezza di Forza Italia, che nel centrodestra punta al sorpasso della Lega alle elezioni europee. L’uscita di Borghi è l’ennesima occasione per Antonio Tajani di puntualizzare che “la posizione di Forza Italia è distante e distinta. Non devo commentare Borghi, parliamo di altro di più interessante per gli elettori. Il 2 giugno è la festa più importante dell’anno tra quelle laiche Mattarella è il garante dell’unità nazionale”.
Borghi, tuttavia, non arretra: “Io ho detto una banalità che straconfermo ovviamente. Se il giorno della Festa della Repubblica e quindi il giorno della consacrazione della sovranità italiana, qualcuno davvero pensasse che in questo giorno si consacra la sovranità europea e si consacra il pezzo di sovranità che abbiamo ceduto, e ceduto male, se uno la legge la Costituzione, mi dica chiunque se nella nostra Costituzione ci sono cessioni di sovranità. Da nessuna parte si parla di cessione di sovranità”.
Interviene anche il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle Europee. Pur guardandosi bene dall’attaccare Mattarella, puntualizza che “il ruolo del Capo dello Stato è quello di garantire la Costituzione e l’unità nazionale. L’espressione di linee e pareri politici spetta al governo e al Parlamento democraticamente eletto e che rappresenta la sovranità del popolo. La sovranità è nazionale e non si cede. E’ un principio esistenziale e imprescindibile di ogni nazione”.