Milano, 28 mag. (askanews) – Il settore delle auto connesse e della mobilità smart continua a crescere. Nel 2023 il mercato italiano ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, +17% rispetto al 2022. Un risultato di tutto rispetto, se messo in relazione a quello dei principali Paesi occidentali, che presentano una crescita tra il +10% e il +20%. E’ quanto emerge della ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano.
Le soluzioni per l’auto connessa valgono 1,56 miliardi di euro (+11% in un anno), i sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, raggiungono i 950 milioni di euro (+28%), le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility, i 400 milioni di euro, +18%. A fine 2023 nel nostro paese si contano 16,9 milioni di auto connesse, poco meno della metà del parco circolante (42%), 1 ogni 4 abitanti.
Cresce la sperimentazione della Smart Road: sono 258 i progetti a livello mondiale dal 2015, ben 141 sono stati attivati nel biennio 2022-23. In Italia negli ultimi tre anni sono state avviate 19 iniziative. Sette Italiani su 10 sono interessati ad utilizzare nuovi servizi di Smart Mobility in futuro, le soluzioni più desiderate riguardano il trasporto pubblico locale (23%) e la gestione dei parcheggi (20%).
Gli utenti italiani sarebbero disposti a rinunciare all’auto per modalità di trasporto più sostenibili, a patto di avere mezzi pubblici più frequenti (45%), parcheggi gratuiti nei punti di snodo (30%) e mezzi pubblici e veicoli in sharing accessibili in modalità free (29%). In particolare, considerando la sfera della sostenibilità, il 40% dei cittadini sta già oggi riducendo l’utilizzo dell’auto per soluzioni alternative come il car sharing o la micromobilità. Solo il 15%, invece, utilizzerebbe un’auto a guida autonoma nei prossimi anni, il 19% è contrario ad un possibile utilizzo, ben 2 consumatori su 3 (66%) hanno ancora forti dubbi. I contrari sono frenati soprattutto dalla sensazione di non avere il controllo della vettura (36%), dal piacere di guidare in prima persona (32%) e dalla sensazione di insicurezza (31%).
“Il settore della mobilità connessa continua a crescere, spinto da innovazioni tecnologiche e novità normative – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility -. Sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati da veicoli e infrastrutture connesse, utilizzabili per offrire nuovi servizi di valore. E i risultati si vedono: nel 2023 il fatturato della vendita di servizi è cresciuto del 29%, toccando i 620 milioni di euro. Sul fronte normativo, incide sia l’obbligo a partire dal 2024 di integrare specifici Adas all’interno di tutte le vetture di nuova immatricolazione che quello dal 2035 di immatricolare solo veicoli a zero emissioni. La connettività avrà un ruolo molto importante nella gestione dei nuovi modelli elettrici e ibridi, e nel garantire scambi di informazioni tra veicolo e infrastruttura”.