Fondazione Mama Sofia: presentato progetto sanitario in Marocco – askanews.it

Fondazione Mama Sofia: presentato progetto sanitario in Marocco

Inserito nel Piano Mattei. L’ente è presieduto da Zakia Attanasio
Mag 28, 2024

Milano, 28 mag. (askanews) – Nell’ambito della cooperazione sanitaria Italia-Marocco, è stato presentato a Rabat e a Casablanca il progetto pilota “Mama Sofia accorcia le distanze nella cura”. L’iniziativa, inserita all’interno del Piano Mattei per l’Africa, è promossa dalla Fondazione Mama Sofia con il patrocinio della Presidenza italiana del Consiglio dei ministri e realizzata grazie alla collaborazione tra istituti di ricerca e ospedali italiani d’eccellenza, tra cui per la pediatria l’Istituto Gaslini di Genova e Vexavit e Dedalus, aziende italiane leader nel settore tecnologico. Hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia in Marocco, Armando Barucco, la presidente della Fondazione Mama Sofia, Zakia Seddiki Attanasio, il presidente di Vexavit Italia, Salvatore Gandolfo, il professore Raffaele Ciavarella di Vexavit e il presidente di Dedalus, Andrea Fiumicelli.

L’iniziativa avrà il suo primo sviluppo in Marocco, in considerazione del forte legame che il Paese ha con l’ambasciatore Luca Attanasio, console generale a Casablanca dal 2010 al 2013, e marito di Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, di origine marocchina.

“‘Mama Sofia accorcia le distanze nella cura’ è un progetto che conferma l’impegno che vogliamo mettere nel realizzare attività che abbiano un valore reale a livello etico e sociale e è, inoltre, un riconoscimento del lavoro di Luca verso quel principio di cooperazione a lui tanto caro” ha dichiarato la presidente Seddiki Attanasio, aggiungendo “il mio intento attraverso l’azione intrapresa con la Fondazione è quello di dare un contributo affinché l’Italia possa essere costruttrice di pace e solidarietà tra i popoli. Iniziamo da qui, dal Marocco, che simbolicamente un significato particolare per me: prima di tutto è il mio Paese di origine, e poi il punto di partenza del legame tra me e Luca. Le differenze culturali – ha concluso – non devono rappresentare un ostacolo ma un valore, uno strumento per avvicinarci e arricchirci”.

Nello specifico il progetto vuole creare un sistema di monitoraggio continuo dei parametri fisiologici individuali tramite dispositivi indossabili, non invasivi, multi-parametrici al fine di sviluppare un sistema di controllo medico stabile, sostenibile e avanzato, con l’obiettivo di favorire la ricerca, lo sviluppo e il miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema sanitario. Punto di forza è, inoltre, la replicabilità dell’iniziativa: saranno infatti, mutuati modelli e “best practice” che consentiranno ad altre aree remote di implementare con successo un sistema simile, adattato perfettamente alle specifiche esigenze locali. La replicabilità garantirà la diffusione massiva di tecnologie avanzate e la condivisione delle esperienze, contribuendo alla visione globale delle problematiche sanitarie per rendere possibile ridisegnare il mondo. Questa iniziativa permetterà di potenziare la prevenzione delle malattie attraverso il monitoraggio regolare dei parametri, consentendo diagnosi tempestive e interventi preventivi.