Roma, 27 mag. (askanews) – Nel centenario della nascita di Danilo Dolci (1924-1997), uno dei pensatori più influenti della nonviolenza e della lotta contro la povertà e per l’emancipazione del Sud, ritorna vigorosamente alla ribalta con la pubblicazione, per i tipi di Altreconomia, del libro “Danilo Dolci. Una rivoluzione nonviolenta. La vita e l’opera di un uomo di pace” di Giuseppe Barone.
Danilo Dolci, sociologo, poeta, educatore e attivista, ha scelto la Sicilia come teatro della sua lotta nonviolenta, dedicandosi al diritto al pane, al lavoro, alla democrazia e contro ogni forma di mafia. Le sue idee sono ancora oggi un pilastro fondamentale per numerosi individui e movimenti. Dolci ha introdotto concetti di eccezionale rilevanza, come la distinzione tra “trasmissione” e “comunicazione”, sottolineando l’importanza di modelli organizzativi partecipativi.
La proposta rivoluzionaria di Dolci valorizza la creatività sia a livello individuale che di gruppo, rimanendo un faro ispiratore per chi cerca approcci innovativi nell’educazione e nell’organizzazione sociale. Questa biografia offre una panoramica approfondita della vita e delle opere di Dolci, arricchita da un’intervista di Mao Valpiana e un ricordo di Luca Baranelli, nonché un’antologia di testi poco conosciuti.
L’opera celebra la straordinaria eredità di Danilo Dolci, riscoprendo il suo contributo inestimabile alla lotta per una società più giusta e partecipativa; un uomo che ha dedicato la sua vita alla nonviolenza e alla costruzione di un futuro migliore per le generazioni a venire.