Stresa, 25 mag. (askanews) – Al G7 delle Finanze si è discusso “di moneta e di moneta digitale”, nell’ambito degli scambi tra banchieri centrali sui sistemi di pagamento, non si è discusso di euro digitale su cui i Paesi dell’area valutaria assumeranno le loro decisioni indipendentemente dal fatto che gli Stati Uniti procedano, o meno, alla creazione di un dollaro digitale. “Non vi è nessun nesso tra la decisione degli Stati Uniti di introdurre o meno il dollaro digitale sulla decisione che la all’interno dell’area dell’euro ci sarà sull’introduzione dell’euro digitale: l’euro digitale è fatto per gli europei e non è fatto per gli statunitensi”, ha spiegato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, rispondendo ad una domanda nella conferenza stampa della presidenza italiana al termine del G7 delle Finanze a Stresa.
“E’ fatto per dare una moneta digitale in un mondo che sta diventando digitale, da un lato i pagamenti che cittadini europei effettuano sono, per loro scelta, sempre più digitali, e sempre meno fatti con moneta cartacea. In secondo luogo sta cambiando il commercio: è diventato commercio online e se queste due tendenze proseguiranno noi potremmo essere in una situazione paradossale: una Unione monetaria – ha rilevato Panetta – che non ha una sua unica moneta perché avremmo soltanto moneta privata delle banche commerciali commerciali, sistemi di pagamento privati, come carte di credito e sistemi online, ma non avremmo una moneta unica con cui si possono fare i pagamenti in tutta l’area”.
“Questo è qualcosa che per una banca centrale è difficile da accettare”, ha detto. Prima di rilevare la guida di Bankitalia, Panetta era nel Comitato esecutivo della Bce dove aveva le deleghe proprio sui sistemi di pagamento, e dove ha curato tutta la fase uno di preparativi e studio sull’euro digitale. La Bce sta portando avanti questo progetto, laddove negli Stati Uniti sul dollaro la Federal Reserve non ha avviato progetti analoghi, avvertendo peraltro che servirebbe un provvedimento in tal senso da parte del Congresso.
A Stresa non era presente il presidente della Fed, Jay Powell, risultato positivo al Covid alcuni giorni fa, ma la banca centrale Usa era rappresentata dal vicepresidente, Philip Jefferson.
“Noi – ha proseguito Panetta – ci stiamo attrezzando per fornire ai cittadini quello che è un bene pubblico. Perché ci sono poche cose che si fanno ogni giorno nella vita, bere, mangiare, dormire e pagare. E se non abbiamo la moneta pubblica diventa difficile. Poi c’è pure morire – ha scherzato – ma quello una volta sola, invece con la moneta paghiamo tutti i giorni. E’ un bene pubblico, è un servizio che le banche centrali rendono ai cittadini: fornire un bene pubblico, un sistema di pagamento sicuro, che non abbia rischi, che funzioni bene, che sia a basso costo, perché non si può avere un costo di un bene pubblico così importante, che sia elevato, e che sia fuori dal controllo delle autorità pubbliche. Non deve essere un monopolio pubblico, ma il sistema dei pagamenti – ha concluso – non può essere senza il settore pubblico e senza le banche centrali”.