Gaza, 22 mag. (askanews) – Nei territori palestinesi c’è speranza e ottimismo dopo l’annuncio di Norvegia, Irlanda e Spagna di aver riconosciuto lo Stato palestinese. Soprattutto fra gli sfollati da Gaza.
“È un buon passo anche se, purtroppo, è tardivo – dice Nasser al-Batniji – dopo più di 70 anni di occupazione, hanno finalmente riconosciuto lo Stato di Palestina. Non siamo sicuri se la guerra attuale a Gaza e la sofferenza del popolo palestinese è la ragione dietro la decisione o se ci sono stati cambiamenti di cui non siamo a conoscenza”.
Awni Khattab è sfollato da Gaza.
“Speriamo che questa decisione venga attuata e che, lungo i confini del giugno 1967, venga creato uno Stato palestinese sulla base della soluzione ‘due popoli, due Stati’, come richiedono la comunità internazionale, gli Stati europei e quelli arabi. Siamo amanti della pace e della vita persone e vogliono coesistere con persone di ogni convinzione e religione”.
Per Midhat Hilles “il riconoscimento di uno Stato palestinese dovrebbe essere un diritto della Palestina da cent’anni. Per quanto riguarda Israele, la sua posizione è nota e tutti si rendono conto che la sua posizione, durante gli anni di occupazione, è ostile nei confronti dei palestinesi”.
“C’è grande simpatia solidarietà con per i palestinesi – dice Um Tarek al-Araj – anche nelle università degli Stati Uniti, in ogni istituzione e in tutti i Paesi stranieri”.