Roma, 21 mag. (askanews) – L’Italia non è solo il primo paese al mondo per presenza di ristoranti nazionali nelle principali metropoli mondiali, ma anche la prima destinazione enogastronomica al mondo. Il 29,3% dei turisti stranieri definisce le produzioni agroalimentari e la tradizione culinaria un motivo di attrattività del Paese. Un settore, quello della ristorazione, che vanta più di 330mila ristoranti in Italia. E’ quanto emerge dallo studio realizzato su iniziativa di APPLiA Italia (Associazione nazionale produttori elettrodomestici) ed Efcem Italia, dal titolo “La Filiera della ristorazione in Italia: il valore e il ruolo per il Made in Italy – Il contributo delle attrezzature professionali”, in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
“Il problema è che il cibo è un processo cioè il cibo è importante quando viene coltivato in una certa maniera, conservato in una certa maniera, trasportato, trasformato e mangiato. È una catena, è una filiera”, sottolinea Andrea Rossi Presidente EFCEM Italia. “Abbiamo fatto un manifesto aperto a tutti i partecipanti della filiera, facendo delle proposte proprio per supportare questa filiera. Noi non vogliamo un supporto, un incentivo; noi vogliamo solo che venga riconosciuto come una filiera strategica per il paese Italia che va preservata conservata e chiaramente fatta crescere”.
Innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e formazione sono alcuni dei pilastri che guideranno lo sviluppo del settore nei prossimi anni. Non solo, la digitalizzazione dell’intera filiera della ristorazione, dalla raccolta del pomodoro al servirlo a tavola al cliente, può essere la chiave vincente per ottimizzare il processo, per renderlo più efficiente e redditizio, con possibili ricadute su una più efficace gestione del cibo stesso riducendone lo spreco e aumentando la sostenibilità della filiera.
“Siamo molto lieti come The European House Ambrosetti – spiega Benedetta Brioschi, Partner The European House-Ambrosetti – di aver realizzato questa prima edizione dello studio insieme a Excem sul valore della ristorazione e il contributo delle attrezzature professionali. Abbiamo ricostruito, analizzando oltre due milioni di informazioni dai bilanci delle aziende, il valore di questa filiera: stiamo parlando di 52 miliardi di euro di valore aggiunto, quasi il doppio rispetto alla filiera dell’abbigliamento per un totale di 2 milioni di occupati coinvolti da monte a valle. Un settore che è strategico per il nostro sistema paese e anche per il contributo che può dare alla transizione sostenibile e digitale della ristorazione”.
Sul tema della ristorazione anche la politica deve giocare la sua partita.
“La ristorazione è in questo momento al centro dei nostri lavori. Abbiamo da poco calendarizzato la Pdl per la Giornata Nazionale della Ristorazione, un valore di 54 miliardi, 1400 occupati. Un settore centrale strategico per la nostra economia”, conclude Gianluca Caramanna, X Commissione Attività produttive, commercio e turismo.