L’Aquila, 22 mag. (askanews) – Giornata densa di appuntamenti a Bruxelles per il presidente Marsilio, che guida anche il Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr) in seno al Comitato europeo delle Regioni, impegnato nella stesura del parere a nome di tutte le regioni europee per “Una Transizione giusta” con particolare focus sulle regioni automotive. “L’ambiziosa transizione dell’Unione europea verso un’economia sostenibile e climaticamente neutra ha implicazioni sempre più profonde per le regioni, per i lavoratori, le nostre industrie e la società europea in generale. Soprattutto nelle regioni che dipendono dai combustibili fossili e dalle industrie ad alta intensità energetica, la transizione rappresenta una sfida molto seria che minaccia la base economica e sociale tradizionale di tanti territori.
Per raggiungere gli obiettivi climatici e rafforzare la resilienza è quindi fondamentale non lasciare indietro nessuno e nessun luogo in questa transizione, promuovendo soluzioni locali e basate sui territori, coinvolgendo attivamente i cittadini e difendendo il principio della neutralità tecnologica. Se è vero che il settore automobilistico rappresenta un pilastro dell’economia dell’Unione, con quasi 13 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti, un contributo di 1.000 miliardi di euro al PIL dell’UE dobbiamo fare di tutto per tutelare questo patrimonio anziché esporlo ad attacchi esterni volti a depredarlo. Se l’attuale divieto di produzione di nuove automobili con motore a combustione dal 2035 non verrà rivisto dalla prossima Commissione europea, le regioni automotive nell’UE avranno bisogno di un massiccio meccanismo di sostegno per agevolare la transizione, che colpirà duramente milioni di posti di lavoro del settore, compresi quelli delle aziende dell’indotto. Per questo motivo attraverso questo parere inviteremo la prossima Commissione europea a presentare una proposta necessaria a garantire la continuità del meccanismo per una transizione giusta e la sua dotazione di fondi sufficienti e aggiuntivi per includere il sostegno alle regioni che dipendono direttamente o indirettamente dalle industrie e dai servizi automobilistici e di fornitura di componenti”.